L'Europa svela il finto miracolo sui rifiuti
Per Berlusconi e il governo quella di ieri è stata un'altra giornata terribile sul fronte dell'emergenza spazzatura a Napoli e in Campania. Prima di tutto, perché l'Unione europea ha certificato che il tanto osannato miracolo di due anni e mezzo fa non c'è stato. Anzi, è arrivata una inevitabile bocciatura, anche prevedibile vista la situazione. E poi è spuntato il mistero del decreto sull'emergenza, che avrebbe dovuto portare almeno una soluzione provvisoria alla drammatica situazione, ma che nessuno ha mai visto. Del presunto dl, approvato venerdì in consiglio dei ministri, non c'è traccia e nessuno sa che fine abbia fatto.
Ma andiamo con ordine. Ieri è arrivata a Napoli una delegazione di emissari della commissione europea per investigare sul caos munnezza. E il giudizio, sommario ma comunque inoppugnabile, è questo: «Dopo due anni la situazione non è molto diversa. I rifiuti sono per le strade, non c'è ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata» ha detto il capo degli ispettori Ue, Pia Bucella. Una sonora bocciatura che, purtroppo per i napoletani, rischia di peggiorare ulteriormente la situazione. Se le autorità regionali non riusciranno a fornire spiegazioni convincenti, si profila la possibilità di un secondo deferimento dell'Italia davanti alla Corte di giustizia europea e questa volta la condanna sarebbe, inevitabilmente, accompagnata da multe. A questo poi si deve aggiungere il rischio del congelamento definitivo di 145,5 milioni di fondi europei. Del resto la stessa Bucella è stata chiara: «Siamo favorevoli a liberare i fondi per la Campania, ma solo non appena ci sarà un piano di gestione adottato e implementato».
Quanto al giallo del decreto, c'è tuttora mistero fitto. Lo fa capire la nota scritta dal Quirinale e diffusa ieri alla stampa: «La presidenza della repubblica non ha ricevuto e non ha quindi potuto esaminare, né prima né dopo la riunione del consiglio dei ministri di giovedì 18 novembre, il testo del decreto-legge sulla raccolta dei rifiuti e la realizzazione di termovalorizzatori in Campania, che sarebbe stato definito dal governo. Il capo dello stato si riserva pertanto ogni valutazione sui contenuti del testo quando gli verrà trasmesso». E bisogna ricordare che senza la firma del capo dello stato il decreto non nuò essere nubblicato sulla Gazzetta ufficiale e quindi entrare in vigore. Una vicenda poco chiara, tanto che c'è chi avanza il sospetto che in realtà il decreto non sia mai esistito. «Per ora sappiamo solo che alla Protezione civile ci stanno ancora lavorando — rivela il sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervolino — quindi il provvedimento materialmente non c'è. Il governo ci faccia sapere, visto che ha deciso, che cosa ha deciso, sempre nella speranza che le decisioni siano positive».