«Sì al decreto ma evitiamo un’altra Genova»

Iervolino ai manifestanti: trattative solo sulla sicurezza del sito. An si spacca. Bobbio: cacceremo chi sta con i rivoltosi
25 maggio 2008 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

È il giorno degli appelli e del dolore per gli scontri di Chiaiano, ma non dei passi indietro. Il sindaco Rosa Iervolino e il governatore Antonio Bassolino sono compatti, le istituzioni locali remano nella stessa direzione di quelle nazionali. La linea è quella della fermezza e del pugno di ferro per salvare Napoli e la Campania dalla catastrofe ambientale e sanitaria. Lunghe le telefonate tra sindaco e governatore e tra i due e il Viminale retto da Roberto Maroni. E anche con il capo della Polizia Antonio Manganelli. Così il sindaco scende in campo con un monito: «Le leggi vanno rispettate». L’unica fibrillazione sul fronte politico - paradossalmente - arriva da An, ovvero dal Pdl. Il capogruppo Luciano Schifone rischia la sospensione dal partito perché a Chiaiano si è schierato con i manifestanti al fianco di Alessandra Mussolini. «Alla legge si ubbidisce e basta» insiste il sindaco rivolgendosi a chi in queste ore a Chiaiano sta mettendo a ferro e fuoco un intero quartiere e lancia molotov contro la polizia. Da ex ministro dell’Interno si appella anche alla polizia chiamata a «rispettare i cittadini» e a non usare la forza indiscriminatamente. «Il mio augurio e invito - racconta la Iervolino - è che la polizia usi il massimo di comprensione possibile e il minimo di forza, però è anche evidente una cosa, che i cittadini si devono rendere conto che la situazione è cambiata, adesso ci troviamo di fronte a una legge firmata dal presidente del consiglio e controfirmata dal presidente della Repubblica». Iervolino si rivolge ancora ai chiaianesi: «Ho letto che non sono disposti a trattare, ma alla legge si ubbidisce e basta. Si può trattare su un’altra cosa, e lo farò fino all'ultimo momento, cioè sulle condizioni migliori per la realizzazione del sito sul piano della sicurezza per la salute dei cittadini, sul piano della tutela massima del paesaggio, e sul piano delle compensazioni e della non compromissione di tutti i piani di sviluppo di Chiaiano. In questo bisogna essere accanto alla gente». Mano tesa e ancora un appello alla polizia ricordando i suoi trascorsi da ministro dell’Interno: «Il questore e il capo della polizia devono vigilare perché le forze dell’ordine si muovano sempre sulla linea del rispetto del cittadino, non vogliamo una nuova Genova». Il messaggio della Iervolino però è un altro e il sindaco lo sottolinea ancora: «Dobbiamo stare attenti perché per non disubbidire a leggi dello Stato si è fatto ammazzare Aldo Moro. Ma non voglio in nessun modo neanche lontanamente paragonare la gente di Chiaiano ai terroristi». Da Bassolino arrivano parole altrettanto chiare: «È nell’interesse di tutti che il decreto legge approvato dal governo venga applicato e che si aprano quanto prima le discariche necessarie alla nostra comunità. Questi impianti - spiega - possono essere realizzati in piena sicurezza». Secondo il governatore «Troppi no, troppi ni, troppe ambiguità, in passato hanno causato la situazione che adesso è sotto gli occhi di tutti. È in gioco il futuro della Campania ed è dovere dello Stato andare avanti per uscire dall’emergenza e per risolvere in modo strutturale il problema dei rifiuti». Lo strappo invece si consuma insospettabilmente a destra, in An, il protagonista è il capogruppo Luciano Schifone. «Chiunque, iscritto, rappresentante elettivo, membro di gruppo consiliare, amministratore locale, militante di An solidarizzi, o peggio, in qualunque modo prenda parte o esprima solidarietà e condivisione con i manifestanti sediziosi e violenti che in queste ore stanno devastando Chiaiano, verrà con effetto immediato sospeso dal partito, estromesso dai gruppi consiliari e ne sarà avviata la procedura di espulsione». L’affondo è di Luigi Bobbio, presidente provinciale di An. Contro Schifone si scaglia anche il senatore Vincenzo Nespoli: «Il suo è stato un atto di irresponsabilità».

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