«Discariche, l’Irpinia non va penalizzata»

Tutti i politici favorevoli al dialogo con la gente. Pionati avverte: gli atti di forza sono pericolosi
25 maggio 2008
Fonte: Il mattino Avellino

I politici irpini si dividono sulla decisione pubblicata in Gazzetta Ufficiale di realizzare una seconda discarica in provincia di Avellino, individuata sul Formicoso nel territorio di Andretta. Deputazione nazionale e regionale hanno opinioni diverse sulla vicenda, anche se tutti si dicono concordi sulla necessità di un confronto con le comunità locali. Un punto sul quale concentra l'attenzione il portavoce nazionale dell'Udc, Francesco Pionati. «L'esasperazione della gente, dopo anni di gestione disastrosa dell'emergenza rifiuti, non può essere fronteggiata solo in termini di ordine pubblico e repressione - dichiara il parlamentare dello scudocrociato - Così si rischia di innescare una spirale pericolosa. Oggi come ieri ritengo necessario cercare il dialogo e il consenso con popolazioni e amministrazioni locali. Il Governo, che si è mosso bene, nella direzione giusta, concentri gli sforzi su questo fronte». Più netta la posizione del deputato del Movimento per l'Autonomia, Arturo Iannaccone, che boccia senza mezzi termini l'ipotesi Formicoso. «Ferma restando la disponibilità della provincia di Avellino a fare la sua parte per risolvere l'emergenza - afferma Iannaccone -, ribadiamo al sottosegretario Bertolaso la nostra convinta, ferma e indiscutibile contrarietà all'allestimento di una discarica di carattere regionale a Savignano e al secondo sversatoio ad Andretta. In passato l'Irpinia ha già pagato costi altissimi per accogliere i rifiuti dell'intera Campania. Ora, non può diventare la pattumiera regionale anche perchè non produce più del 5% della spazzatura campana ed è già al 42% nella raccolta differenziata. Chiediamo a Bertolaso di perseguire la provincializzazione del ciclo e di non ripetere errori». Secondo Franco D'Ercole (Alleanza Nazionale), coordinatore dell'opposizione in Consiglio regionale, di fronte a questa situazione «non si può non constatare il fallimento decennale del centrosinistra sia a livello campano che locale, perchè non ha saputo dare seguito al piano per lo smaltimento dell'immondizia. E ne paghiamo lo scotto e le sofferenze. In ogni caso - evidenzia D'Ercole - di fronte ad un dramma di tali proporzioni, ogni provincia deve contribuire per la propria parte. Per quanto riguarda la scelta dei siti, confido nelle decisioni dei tecnici. Comprendo, comunque, le proteste della gente, ma almeno stavolta il sacrificio è distribuito in maniera equa nell'intera Campania». Di segno diverso la posizione del consigliere regionale di Sinistra democratica, Angelo Giusto: «Questi provvedimenti rappresentano un atto grave, un'aggressione nei confronti dei territori che più hanno dato rispetto al ciclo dei rifiuti. Spero che il numero eccessivo di discariche sia solo una sorta di deterrente per evitare proteste, al fine di completare la costruzione delle prime cinque. La popolazione, però, fa bene a tenere le antenne dritte». Per Giusto dieci sversatoi «sono tanti, non servono. Significherebbe smaltire spazzatura tal quale, bloccando la differenziata, attraverso la quale la produzione complessiva giornaliera della Campania scende da 7600 tonnellate a meno di tremila». È d'accordo anche Rosetta D'Amelio, dirigente del Partito democratico ed ex assessore di Palazzo Santa Lucia. «Due discariche in Irpinia sono troppe. La nostra provincia ha già pagato con Difesa Grande e continua a fare il suo con il Cdr di Pianodardine». D'Amelio non nasconde «il timore che il territorio vasto del Formicoso possa diventare appetibile per uno sversatoio regionale, se si dovessero verificare altre emergenze. Quando ero sindaco di Lioni e il premier era D'Alema, insieme al vescovo Nunnari e ad Anzalone, impedimmo questa ipotesi. Sono convinta della necessità di avviare al più presto la provincializzazione del ciclo die rifiuti».

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