Sì delle regioni ai rifiuti, altolà di Veneto e Friuli

C'è l'accordo: 600 tonnellate al giorno per tre mesi. Caldoro: "E' il sistema della solidarietà"
30 novembre 2010 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Le Regioni italiane aiuteranno la Campania a superare l’emergenza rifiuti, ma restano le resistenze del Nord-Est. È il risultato dell’incontro tenuto a Roma tra i governatori e i ministri Stefania Prestigiacomo e Raffaele Fitto. L’intesa prevede lo smaltimento di seicento tonnellate al giorno per tre mesi da ripartire fra le Regioni che hanno offerto il loro sostegno. Sarà un tavolo tecnico - che si riunirà già oggi - a stabilire quantità e modalità di trasferimento: è probabile che alla fine la spazzatura venga conferita in quattro-cinque Regioni, quelle più vicine alla Campania (anche per contenere i costi). Il Friuli Venezia Giulia, invece, conferma il proprio no: «Il governo ha formalizzato la richiesta di condivisione di un percorso per risolvere il problema - spiega l’assessore all’Ambiente Luca Ciriani - ma al tavolo tecnico comunicherò l’indisponibilità, per motivi tecnici, della Regione. Le nostre strutture sono piene, a breve sarà impossibile accettare ingressi». Stesso discorso vale per il Veneto: «Senza alcuna nota polemica, confermiamo con serenità la nostra decisione» afferma il presidente Luca Zaia. Tra i motivi alla base dello stop figurano le difficoltà causate dall’alluvione, «che ha prodotto una mole impressionante di rifiuti, circa 70mila tonnellate». Va poi chiarito un punto sostanziale, che riguarda l’ipotesi di un’eventuale dichiarazione dello stato di emergenza. Stefano Caldoro lascia «la valutazione al governo. Noi siamo interessati ad avere strumenti per realizzare impianti in tempi brevi. Potrebbe essere opportuno estendere, in sede di conversione del decreto, questa possibilità di velocizzazione anche agli impianti intermedi o alle discariche. E ciò senza deroghe alle norme del codice ambientale». Spazzatura In ogni caso per il presidente della giunta campana «è scattato il sistema della solidarietà. Si tratta, peraltro, di un intervento momentaneo e limitato». Il leader della Conferenza delle Regioni Vasco Errani considera «indispensabile la dichiarazione dello stato di emergenza per dare una risposta strutturale e definitiva alla questione», ma si dice «soddisfatto perché è stato fatto un passo avanti. La questione rifiuti riguarda tutta l’Italia, l’immagine che il nostro Paese ha all’estero. Le Regioni daranno una mano nell’ambito di uno sforzo chiesto a tutte le istituzioni. Ci vorranno però le massime garanzie sulla qualità dei rifiuti e il loro smaltimento, oltre al loro controllo sia in partenza che in arrivo». Sull’accordo raggiunto si esprime anche la Prestigiacomo: «Il ministero dell’Ambiente - annuncia - assicurerà la massima vigilanza sui trasferimenti e sulla qualificazione dei rifiuti trasportati. Contiamo di poter definire queste incombenze tecniche entro pochi giorni per avviare al più presto i trasferimenti». Si conferma, in particolare, il feeling tra Campania e Puglia. Il governatore Nichi Vendola, che si è detto pronto ad accogliere 50mila tonnellate di rifiuti, non ha dubbi: «Napoli è una risorsa per il Paese e se il capoluogo partenopeo piange tutte le regioni devono sentire quel dolore». Parole che vengono accolte con soddisfazione dallo stesso Caldoro, ma anche dal sindaco Rosa Russo Iervolino: «Se si fosse ragionato da subito con senso istituzionale, come ha fatto Vendola, il problema non sarebbe neppure sorto o certamente sarebbe rientrato in pochissimi giorni». «Spero che il buon esempio e lo spirito con cui Nichi affronta la crisi dei rifiuti - aggiunge - si propaghino a molti altri territori». Non mancano, infine, le critiche a Berlusconi: «Mi sembra che non abbia presentato alcun piano - tuona il primo cittadino - Sono state fatte solo alcune telefonate di cui avrebbe potuto occuparsi benissimo il presidente della Regione. Prendo atto che il presidente del Consiglio ha ottenuto aperture, audience dalle altre Province e dalle altre Regioni. Io non mi chiamo Berlusconi e quindi non insulto l’avversario».

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