Lembo: così combattiamo l'ecomafia
Dalle minidiscariche nelle piazzole di sosta sulla strada provinciale 265, allo scempio ambientale consumato sulla via lattea di Ciorlano dove venivano scaricati rifiuti direttamente nel fiume Volturno, il cui corso è stato deviato da una cava di pietrisco. Dall’incremento di casi di tumori e i decessi in netta crescita nell’Agro aversano, come certificato dai medici di base, alle indagini epidemiologiche dell’Istituto Superiore della Sanità eseguite sulla base di dati tratti dall’ospedale Monaldi e dall’Enea che hanno dato esiti considerati dalla procura sammaritana «disastrosi». E infine l’alveo a cielo aperto dei Regi Lagni, con malfunzionamento dei depuratori e acque luride che inquinano l’intero litorale domitio. Sullo sfondo, come risposta: un protocollo d’intesa - attualmente alla firma dei responsabili del ministero dell’Interno e dell’Ambiente - che promuove un patto di collaborazione tra l’Asl di Caserta, il corpo forestale dello Stato, il comando delle capitanerie di porto e dei carabinieri per la tutela dell’ambiente. Con questi argomenti il numero uno della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo, verrà ascoltato dalla III Commissione Regionale Speciale su ecomafie, bonifiche ambientali e siti smaltimento rifiuti che sta realizzando una serie di incontri con le procure campane. Il faccia a faccia tra Lembo e i rappresentanti della commissione è previsto alle ore 15,30 al sesto piano dell’Isola F8 del Centro Direzionale di Napoli. «Già l’incontro con i procuratori capo di Napoli e Nola, Lepore e Mancuso, è stato molto proficuo - ha affermato il presidente della Commissione Antonio Amato - si sono evidenziati dei nodi di fondamentale importanza e delle questioni prioritarie legate alle tematiche dell’ecomafia e dei siti da bonificare. Al dottor Lembo - ha proseguito Amato - chiederemo di aiutarci a decifrare quanto avviene nel territorio di sua competenza, che ha rappresentato, purtroppo, uno snodo cruciale degli sversamenti illeciti in Campania. Cercheremo di capire in che modo si è evoluta l’impresa ecomafiosa e, soprattutto, cercheremo di specificare quali sono le azioni che, come consiglio regionale, possiamo realizzare sia per contribuire alla lotta contro l’ecomafia, sia per raggiungere alcuni prioritari obiettivi di bonifica ambientale». Bonifica che in alcune zone della provincia non sono ancora state eseguite. E intanto crescono le discariche a cielo aperto, come quella dello svincolo stradale di Trentola Ducenta, la cui carreggiata è circondata da un piazzale con pneumatici e rifiuti speciali in cui sono soliti giocare a calcio i bambini. «Sono convinto – ha concluso Amato - che la questione delle ecomafie e delle bonifiche debba essere al centro dell’agenda politica di questa Regione. La Commissione sta svolgendo egregiamente il suo compito, ma l’intero consiglio e soprattutto la giunta devono assumere verso queste dirimenti questioni un impegno forte e concreto, perché il futuro di questa regione passa per la capacità di restituire dignità ai territori e combattere senza tregua la criminalità organizzata». Intanto, uno studio dell’Oms, istituto superiore di sanità e Cnr di Pisa, eseguito fra Napoli e Caserta, ha riscontrato nelle popolazioni a ridosso delle discariche abusive gestite dalla camorra, eccessi di mortalità per tumori al polmone, fegato e stomaco e il rischio per alcune malformazioni alla nascita superiore dell’80 per cento la media regionale (24,6%).