Tremila tonnellate, l’incubo continua scatta la multa per 109 commercianti
Inseguiti dalla solita cifra quotidiana: 2910. Sono le tonnellate di rifiuti a terra nelle strade della città. Cifra stabile negli ultimi cinque giorni, piccole variazioni ma in pratica ci sono sempre due giorni di ritardo nello smaltimento visto che Napoli produce 1450 tonnellate ogni 24 ore. Cumuli nelle strade, raccolta a macchia di leopardo come recita anche l’ordinanza stringente del Comune che da domani entrerà nel pieno della sua efficacia con la riapertura degli uffici. Intanto però continuano le multe, con l’operazione di vigilanza della polizia municipale che fa registrare anche un arresto. Operazione salvaguardia dell'igiene pubblica: ieri 109 commercianti non in regola sono stati multati. In via Antonino Pio gli agenti dell'unità operativa di Soccavo, diretta dal tenente Galliano, hanno arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale Paolo Palmiero, vent’anni. Il giovane, per impedire il sequestro di frutta e verdura venduta in strada da ambulanti abusivi, si è scaraventato contro un vigile prendendolo a calci e pugni. Sullo sfondo sempre le solite tremila tonnellate di rifiuti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ribadisce e va anche oltre la promessa di un ritorno alla normalità in due settimane. «Credo che ce la faremo in molto meno a liberare Napoli dai rifiuti», ha detto ieri. Il ministro della Difesa la Russa annuncia al Mattino l’impiego di 400 militari che cominceranno a spalare (con i loro mezzi) le strade dei comuni più colpiti dalla crisi e che sono pronti a intervenire in caso di necessità anche in città. Intanto il piano annunciato venerdì in Prefettura comincia a incassare pareri positivi. L'assessore all'Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, si dice fiducioso. «Sono tre le decisioni importanti - spiega Giacomelli -. La prima è l'arrivo di compattatori da diversi Comuni italiani che hanno risposto all'appello del presidente del Consiglio. Da Roma, Milano, Torino, Bari e Firenze arriveranno 30 automezzi, che ci consentiranno da lunedì una raccolta straordinaria. Credo che in 14 giorni, forse anche meno, potremo portare la giacenza di rifiuti a zero». «La seconda decisione positiva - ha aggiunto - è quella di superare l'emergenza utilizzando i siti regionali, con la riapertura della discarica di Macchia Soprana (Salerno), la terza quella di destinare la frazione umida tritovagliata verso altre Regioni, a partire dalla Puglia, che hanno risposto all'appello alla solidarietà». Insomma, tutto questo, per Giacomelli, potrebbe far reggere il sistema di raccolta rifiuti di Napoli anche dopo il 15 dicembre, quando terminerà il conferimento giornaliero di 250 tonnellate di rifiuti alle province di Avellino e Caserta deciso ieri. Dello stesso avviso anche i vertici di Asìa. «I provvedimenti che sono stati adottati vanno nella direzione indicata per risolvere l'emergenza», dice anche Claudio Cicatiello, il presidente dell'Asia (l'azienda di igiene urbana di Napoli). Una raccolta intensificata e il trasferimento nella discarica casertana di San Tammaro, il via, a partire da lunedì, al trasferimento della frazione umida dagli impianti Stir verso la Puglia, sono per Cicatiello due dei passaggi fondamentali per arrivare entro l'11 dicembre a ripulire Napoli e la sua provincia dove ci sono in totale circa 9000 tonnellate di spazzatura a terra. Certo, «bisogna fare i conti con il fatto che il Governo, cancellando tre discariche, ha eliminato 6 milioni di metri cubi di disponibilità. Per quanti sforzi si possano fare, c'è questo deficit da recuperare». E poi l'Asia, è ancora in attesa «di conoscere la destinazione dei siti di smaltimento dei rifiuti, secondo le indicazioni della riunione». Intanto, se slitta l'avvio, previsto per domani, della raccolta differenziata di frazione umida e secca in venti piazze di Napoli, non si fermeranno i controlli della polizia municipale soprattutto nei confronti dei commercianti, come dimostrano le 109 multe di ieri. «Appare fuori luogo, in questo delicato momento per la città, andare a colpire con sanzioni gli esercizi commerciali». Così Pietro Russo, componente della Giunta della Camera di Commercio e candidato alla presidenza provinciale di Confcommercio.