Comune, Tarsu tagliata del 5% grazie al compostaggio
Si avvia l’impianto di compostaggio, si riducono i costi per il conferimento dell’organico, si abbassa la Tarsu: mentre Napoli e mezza Campania sprofondano nei rifiuti e le tasse vengono aumentate, a Salerno la scelta della differenziata e degli impianti porta un primo risultato, il calo della tassa. «E se ci fosse il termovalorizzatore - dice l’assessore Franco Picarone - i risparmi per i cittadini salernitani sarebbero anche maggiori». Ieri in Giunta è stato approvato il bilancio 2011 che arriverà in consiglio comunale alla fine dell’anno. Due gli elementi centrali della manovra economica: i tagli del Governo e il ricalcolo della Tarsu. Infatti l’impianto di compostaggio, l’unico realizzato in Campania dopo anni di emergenza, entra in funzione. In questa struttura viene conferita la frazione organica dei rifiuti che oggi va in Sicilia a costi spropositati (120 euro a tonnellata) e dal nuovo anno sarà portata nella zona industriale ad un terzo del costo. Risultato: un risparmio di 3 milioni di euro che, come promesso da Vincenzo De Luca, saranno utilizzati per abbassare la tassa sui rifiuti. E in pochi anni, una volta che il compostaggio va a regime, i risparmi si possono accrescere, sia perché l’impianto potrà accogliere la frazione umida di altre zone della provincia e della regione, che per la possibilità di vendere come concime i rifiuti organici trattati. «Siamo in linea con quanto aveva già preannunciato il sindaco - spiega Picarone - Con la messa a regime impianto di compostaggio otteniamo risparmi che servono a tagliare la Tarsu. È vero che negli anni scorsi, con l’introduzione della raccolta differenziata porta a porta, abbiamo dovuto aumentare questa tassa, ma eravamo forzati da leggi del Governo nazionale che imponevano di coprire tutti i costi del ciclo dei rifiuti con la Tarsu. Oggi che possiamo prendere un provvedimento solo sulla base delle esigenze di Salerno, riusciamo ad abbassare la tassa. Mantenendo la città pulita mentre Napoli è sommersa dai rifiuti e rincara la tassa sullo smaltimento». La politica della raccolta differenziata e degli impianti sul lungo periodo, dunque, funziona. E se ci fosse il termovalorizzatore, spiega l’assessore al Bilancio, la situazione sarebbe ancora migliore. Soprattutto se passa l’idea di De Luca. Il sindaco, infatti, vuole che il Comune con una propria quota partecipi alla società che gestirà l’inceneritore in modo da controllare i rifiuti che vengono portati in città e, nello stesso tempo, incassare parte degli introiti ottenuti bruciando la spazzatura. Secondo l’idea della Regione, invece, a Salerno tocca solo un ristoro ambientale per ospitare l’impianto. I guadagni per la messa in funzione del termovalorizzatore andranno solo alla società che gestirà l’impianto (che potrebbe, per esempio, essere proprio la A2A che fa funzionare Acerra portando utili alle casse dei Comuni di Brescia e Milano che hanno quote significative nella A2A). Il resto della manovra approvata in Giunta è destinata a contenere gli effetti negativi dei tagli decisi dal Governo Berlusconi che riduce i trasferimenti di 3 milioni per il prossimo anno e di 5 milioni per il 2012. «Cerchiamo di ottenere altre entrate con l’urbanistica e il fotovoltaico - conclude Picarone - e non tagliamo nessun servizio».