Sì delle Province, prenderemo i rifiuti di Napoli

Intesa a tempo, fino al 15 dicembre. Avellino e Caserta: utilizzeremo il termovalorizzatore di Acerra
27 novembre 2010 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Silvio Berlusconi torna a Napoli e assicura che il problema verrà risolto in quindici giorni. Nel frattempo incassa il sostegno delle Province campane che accoglieranno i rifiuti di Napoli fino al 15 dicembre. Durante la conferenza stampa in Prefettura, il premier si mostra ottimista: «Ho parlato con i governatori di Veneto e Piemonte, Luca Zaia e Roberto Cota, e con i rappresentanti della Lega in Consiglio dei ministri e il loro atteggiamento è diventato positivo - spiega - Se ce ne fosse la necessità non diranno no». Ma la soluzione della crisi non passa solo per lo smaltimento fuori regione che, peraltro, ha costi elevati. In serata matura l’accordo con le Province. Avellino e Caserta hanno dato la loro disponibilità a smaltire i rifiuti di Napoli e provincia (250 tonnellate al giorno) utilizzando in cambio il termovalorizzatore di Acerra. Salerno si è invece resa autonoma con la riapertura di Macchia Soprana. Un sistema del genere consente però di respirare solo fino al 15 dicembre, il giorno dopo il voto di fiducia al governo. Poi l’incubo ricomincerà. «Ci sarà la solidarietà delle province campane per liberare Napoli dai cumuli di rifiuti. E inoltre si è avuta l'ampia disponibilità di diverse regioni, Puglia, Toscana, Molise e anche del Piemonte», ha detto il presidente della provincia di Caserta Domenico Zinzi. Anche ora che il decreto ha ricevuto il via libera del Quirinale, restano ancora troppe incertezze sugli interventi da adottare per superare l’emergenza che a Napoli e provincia ha raggiunto livelli drammatici: solo in città ci sono 2.700 tonnellate di rifiuti non raccolti. Il punto centrale sono le discariche: il presidente del Consiglio ha assicurato che non è prevista l’apertura di altri sversatoi. Quelli attualmente in funzione, però, si stanno saturando e il nuovo decreto ha cancellato gli altri tre siti in cantiere ovvero Cava Vitiello a Terzigno, Valle della Masseria a Serre e Andretta in Irpinia. L’unico termovalorizzatore in funzione, quello di Acerra, non riesce a funzionare a pieno regime e per gli altri due impianti - Napoli Est e Salerno - ci vorranno almeno due anni. Secondo il Cavaliere con il sistema dei tre turni, lavorando anche di notte e nei giorni festivi, basterà un anno e mezzo. Ma tutto dovrebbe filare liscio, senza incidenti di percorso. E comunque bisognerà garantire il ciclo per diciotto lunghi mesi. Un altro intervento annunciato dal Cavaliere è l’impiego di autocompattatori ottenuti in prestito da altre città italiane, in primis Roma e Milano. Si tratta dell’ennesima misura-tampone che potrà durare per un tempo determinato. E poi? I dubbi sono tanti e nel frattempo si moltiplicano proteste e contestazioni. Quelle di disoccupati e studenti, che ieri sera hanno assediato piazza del Plebiscito e la Prefettura. Ma anche quelle di albergatori e commercianti che rischiano il fallimento. Il sindaco Rosa Russo Iervolino, intanto, replica con forza alle accuse del premier che ha parlato di amministrazione comunale inadempiente: «Berlusconi, Bossi e alcuni vertici della Lega hanno risolto il problema dei rifiuti, hanno trovato il colpevole. Il sindaco di Napoli. Non mi viene più voglia di replicare perché la “canzone” è vecchia e stonata». «Il livore politico annebbia la ragione - insiste - Non si accorgono, gli accusatori, che la crisi è di decine di comuni della provincia di Napoli sui quali il sindaco del capoluogo non ha poteri? Non ricordano che da sedici anni vige il regime commissariale e che ogni sera l’Asìa deve attendere di sapere se e dove può sversare? Non vedono che il 19% di differenziata di Napoli è molto vicina al 20% di Roma?» «Molte altre cose si potrebbero dire - conclude - ma è inutile, tanto so benissimo che il livore politico annebbia la ragione e quindi: a quando il prossimo attacco?».

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