"Decreto papocchio ha fatto bene Napolitano"

Il sindacato azzurro si schiera con il presidente contro il governo
E conferma lo sciopero di 48 ore
26 novembre 2010 - Antonio Pastore
Fonte: Il Mattino Caserta

Non hanno mai nascosto la loro appartenenza a un’area politica e la collocazione nella galassia delle associazioni di centrodestra. Ma il Sindacato Azzurro, sigla del composito mondo dei sindacati autonomi molto radicata tra i lavoratori del Consorzio unico di bacino, non ha remore a schierarsi contro il decreto-rifiuti varato dal governo e bocciato dal Quirinale. «Il presidente della repubblica ha fatto benissimo a fermarlo, quel decreto - dice Enzo Guidotti, portavoce del Sindacato Azzurro - era un vero papocchio, un groviglio di pessime idee che avrebbe fatto ulteriori danni agli operai, più di quanti non ne abbiano già fatti negli ultimi mesi». Il primo bersaglio degli autonomi è proprio quel passaggio che compare al secondo comma dell’articolo 1 del decreto, in cui si dice che le Province «fino al 31 dicembre 2011 possono disporre la continuazione da parte delle amministrazioni comunali dell’attività di gestione di cui all’articolo 1 comma 2-ter del decreto legge 30 dicembre 2009 n.195». «Consentire che i Comuni continuino a gestire la raccolta, lo spazzamento e il trasporto dei rifiuti significa anche consentire ai Comuni di continuare ad incassare e ad amministrare la Tarsu, spingendo - continua Guidotti - verso la costituzione di miniconsorzi i più piccoli e verso la stipula di contratti con società private i più grandi, o meglio coloro che ancora non l’hanno fatto». Lo scenario che si apre per i lavoratori del Consorzio, una volta che sarà varato il decreto, in effetti non è dei più rosei: le casse saranno (se possibile) ancora più vuote, il pagamento dei salari - arretrato da mesi - incerto e legato a complesse manovre con Province e Comuni, il parco-mezzi sempre più fatiscente. «Insomma per noi la possibilità di lavorare sarà ogni giorno che passa più lontana: condannati all’inattività finiremo tutti nel calderone degli esuberi». D’altra parte già il decreto all’articolo 2, che appunto tratta dei «Consorzi operanti nel settore rifiuti», si riferisce in maniera non proprio rassicurante al «personale non collocato nell’ambito della dotazione organica»: in cassintegrazione, pare di capire, «non oltre il termine del 31 dicembre 2011», data in cui si dovrebbe pensare al «loro reimpiego». Per i sindacati autonomi la colpa è tutta nella violazione che le stesse istituzioni stanno perpretando della legge 26 del 2010, quella della provincializzazione integrale del ciclo dei rifiuti. La loro proposta: rispetto della legge 26, approvazione dei piani d’ambito, autorizzazione a derogare il patto di stabilità per fronteggiare gli oneri stipendiali e le spese per la realizzazione degli impianti, azzeramento delle «dotazioni organiche». «Per questo, anche se il decreto ha subito una battuta di arresto e la commissione di garanzia ha fatto di tutto per fermarci - spiega Guidotti - manteniamo lo sciopero di 48 ore a partire dal 29 novembre, assicurando soltanto i servizi essenziali».

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