"Insalata, acqua, piatti e borse ecco come si riducono i rifiuti"

I consigli dell'Assessore Romano: il mio decalogo per le famiglie
26 novembre 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

L'Assessore Romano Le stoviglie «Basta con piatti, bicchieri e posate di plastica: sono comodi per le massaie ma non possono essere riciclati» Assessore regionale all’ecologia, ma anche al ciclo integrato delle acque, alla tutela dell’ambiente, al disinquinamento e alla «programmazione e gestione dei rifiuti», Giovanni Romano accetta con piacere di mettere a disposizione la sua esperienza per contribuire a stilare un programma di buone norme di comportamento da utilizzare per contrastare l’invasione dei rifiuti.
Qual è il primo obiettivo sul quale concentrarsi? «Partiamo da un concetto generale. Per arrivare alla svolta bisogna che ci sia un salto culturale da parte dei cittadini. E su questo punto io ho molta fiducia: la gente ha idee molto più chiare e decise rispetto a chi la governa, i cittadini sono maturi per affrontare e risolvere il problema».
I cibi in vaschetta «Chi li compra mostra di essere stupido paga anche la plastica che li contiene e poi paga ancora per lo smaltimento» Ma da qualche parte bisogna iniziare. Qual è il primo consiglio? «Al punto numero uno della mia ipotetica lista di buone norme sistemo la necessità di tornare alla borsa della spesa. Dal prossimo gennaio l’utilizzo dei sacchetti di plastica sarà vietato. Io invito tutti ad anticipare la norma e a rifiutare fin da oggi le buste che sono la rappresentazione fisica dell’inquinamento e della difficoltà di smaltimento».
Via le buste, ma anche la plastica in genere. «Questo è un altro dei miei pallini. Io invito caldamente i cittadini a rinunciare alle posate e ai piatti di plastica. Sono comodi ma devastano l’ambiente e non sono riciclabili. Anche le mense pubbliche dovrebbero evitarli. Stesso discorso vale per l’acqua imbottigliata».
Però c’è preoccupazione sulla qualità dell’acqua corrente. Le buste «Saranno vietati dal prossimo gennaio dovremmo rinunciarvi fin da oggi e tornare alla vecchia borsa della spesa» «Nulla di più sbagliato. Io invito tutti i gestori del ciclo integrato delle acque a pubblicare i risultati delle analisi che vengono condotte a cadenza fissa. I consumatori potrebbero confrontarle con le etichette dell’acqua imbottigliata e scoprirebbero che è di qualità superiore».
In bottiglia non c’è solo l’acqua. «Vero, ma la buona pratica di utilizzare i liquidi alla spina si sta diffondendo. E dovrebbero aderirvi tutti. Dai detersivi al vino, al latte, tutto può essere venduto alla spina. E la diffusione di queste abitudini contribuirebbe anche a rilanciare il commercio di prossimità».
Ma il problema è legato al packaging in generale. «In particolare provo rabbia per chi compra le insalatine nelle vaschette già pronte. Scusate ma devo chiamarvi stupidi, e vi spiego anche il perché. Acquistate un prodotto al doppio del prezzo perché pagate anche una vaschetta che getterete via. La minerale «Andrebbero pubblicate le analisi sull’acqua corrente: la gente scoprirebbe che è migliore di quella in bottiglia» E pagherete anche per lo smaltimento di quella vaschetta. Non è meglio comprare l’insalata sotto casa e prepararla da soli?».
E chi è costretto a mangiare fuori casa come fa? «Spesso usa la mensa, e questo mi aiuta a tornare sul tema. Occorrerebbe una legge per imporre l’utilizzo di prodotti del territorio: si rilancerebbe l’economia locale e si accorcerebbero i percorsi di consegna, riducendo l’inquinamento atmosferico»
Poi c’è il tema della differenziata. «Due semplici mosse ridurrebbero drasticamente il problema dello smaltimento: separare il secco dall’umido e dividere il secco tra carta e altri prodotti. Questa semplice separazione consentirebbe di ridurre del 50% il volume dei rifiuti indifferenziati».
Ma sono i Comuni a dover dare il via alla differenziata. «Chi lo dice? Io invito tutti i cittadini a presentarsi dai sindaci che non fanno partire la differenziata per protestare. Dovrebbero imporsi: o parte la raccolta o ti sfiduceremo e chiederemo al Prefetto la tua rimozione. Sarebbe un atto coraggioso e importante da parte della gente che, lo ripeto, in molti casi è più matura di chi la governa».

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