Differenziata in tutti gli uffici, scattano le maximulte

Banche, poste, ospedali, enti pubblici: obbligo di raccolta con appositi contenitori. Nel mirino anche il Tribunale
26 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

La scheda Anche il Tribunale e tutti gli uffici giudiziari dovranno mettersi in regola. Sono enti che producono molta differenziata e non sempre viene scaricata nei tempi e nei modi giusti. L’ordinanza antiemergenza con la stretta sulla differenziata per tutti gli uffici pubblici ha validità a partire da oggi e non salva nessuno. Una sorta di tagliola che scatta all’improvviso dopo anni di pigrizia da parte del Comune su un fronte che ora si sta rivelando decisivo per l’emergenza. Stanno partendo le lettere da Palazzo San Giacomo con le quali si ricordano i doveri degli enti pubblici e le sanzioni a cui si va incontro in caso di non rispetto delle regole. «Non saranno colpiti - trapela da Palazzo San Giacomo - i piccoli commercianti di periferia, ma le grandi utenze, vero punto debole nella strategia della raccolta differenziata». Fa il punto sull’ordinanza l’assessore all’Ambiente Rino Nasti, che è molto determinato: «Tutti gli esercizi pubblici e aperti al pubblico di Napoli, come banche, poste, ospedali, sedi comunali e regionali, dovranno avere nei propri uffici gli appositi contenitori per la raccolta differenziata, altrimenti saranno sottoposti a sanzione». L’unica libertà di scelta che hanno enti ed esercizi pubblici è quella del tipo di contenitore dove conferire, per il resto nessuna concessione. Del resto la singolarità è che le campane ci sono già dove insistono questi tipi di utenze però non vengono utilizzate al meglio. A far rispettare l’ordinanza la Polizia ambientale, uno sparuto gruppo di 40 unità dei vigili urbani che dal 2009 a oggi ha elevato meno di 1000 contravvenzioni! Il sindaco ha chiesto al comandante della Polizia urbana Luigi Sementa di scendere in campo e lui ce la sta mettendo tutta coinvolgendo l’intero corpo dei caschi bianchi. «L’obiettivo - attacca ancora l’assessore - è stimolare la cittadinanza a comportamenti virtuosi e alla consapevolezza della necessità che tutti devono impegnarsi a sversare i rifiuti differenziabili negli appositi contenitori e nelle campane presenti in città. In presenza di infrazioni le sanzioni saranno comminate nella misura massima prevista». Tantissime le attività da controllare, basta pensare che in strada c’è almeno un 15 per cento di rifiuti speciali oltre che tanta roba che andrebbe differenziata. I rifiuti speciali, per esempio, sono quelli abbandonati in dopo le ristrutturazioni delle case. Che con la pioggia si sciolgono e ostruiscono le caditoie dei tombini aggiungendo danno al danno. Da lunedì - in questo impeto per sensibilizzare la città - in 20 piazze ci sarà la raccolta della frazione umida e della frazione secca. Venti piazze in cui ci saranno due mezzi uno dell’Asìa che raccoglieranno il materiale. Si fa quel che si può a Palazzo San Giacomo ma mentre la giunta varava l’ordinanza con l’obbligo della differenziata inderogabile per gli uffici, in Consiglio comunale, dove andava in scena la monotematica sull’emergenza rifiuti la sinistra e un pezzo del Pd - nel corso del dibattito - hanno tentato di far votare all’aula un ordine del giorno che dicesse no al termovalorizzatore che si dovrà costruire a Ponticelli. Non è passato perché mancavano i numeri e soprattutto per l’opposizione netta del Pdl. Sono le contraddizioni che negli ultimi quindici anni hanno portato la città allo stato in cui si trova adesso.

«Facciamo già la nostra parte le nuove regole non ci spaventano»

«Già facciamo la nostra parte, ma siamo contenti se possiamo contribuire ulteriormente». A parlare è Giuseppe Sottile, direttore di filiale di Banca Etica, l’istituto che dal 2005 raccoglie sul territorio partenopeo stimoli e iniziative dell’economia solidale. La filiale cittadina è al Centro direzionale, lì dove si concentrano numerosi uffici privati e istituzionali, sportelli pubblici e attività imprenditoriali. Si tratta dunque di una delle zone che con tutta probabilità sarà maggiormente interessata dall’ordinanza comunale che impone il giro di vite nella produzione e nella gestione dei rifiuti solidi urbani riciclabili e non.
Quest’ordinanza vi prende alla sprovvista? «No. Noi abbiamo già all’interno dei nostri uffici i contenitori per la differenziata, ogni mercoledì la carta, perché è soprattutto di carta che parliamo, viene sminuzzata e viene depositata così come da regolamento comunale».
La vostra è una banca con una particolare vocazione sociale. Avevate già sensibilizzato i vostri dipendenti su questo tema? «Sì, a Banca Etica usiamo carta riciclata e ne abbiamo comunque sensibilmente ridotto l’utilizzo. Abolendo l’invio di lettere, preferendo la posta elettronica. Poi ad esempio abolendo i tabulati cartacei, e utilizzando i fogli già scritti su un verso per prendere appunti». c.p.

«Poste italiane raccoglie la sfida subito una circolare ai direttori»

L’ordinanza rifiuti del Comune firmata da Rosa Russo Iervolino impone a tutti i responsabili degli uffici pubblici o aperti al pubblico di «predisporre nei propri locali contenitori per il conferimento differenziato» della spazzatura. E Poste Italiane raccoglie subito la sfida: a parlare è Ernesto Cardaropoli, da oltre un anno alla guida della Filiale di Poste Italiane di Napoli.
Come vi regolerete per rispettare l’ordinanza? «La nostra disponibilità è immediata, daremo da subito il nostro contributo. Già da oggi sensibilizzeremo con una circolare i direttori degli uffici, sul contenuto dell’ordinanza del sindaco di Napoli». Quali uffici postali cittadini producono più rifiuti? «Guardi, in città ci sono 74 uffici postali, di cui 4 dedicati esclusivamente ad una clientela ben definita, professionisti, imprese e pubblica amministrazione. La percentuale più alta dei rifiuti prodotti è costituita ovviamente dalla carta; dove si registra la più percentuale più alta di questo tipo di rifiuti è la sede centrale di piazza Matteotti, attrezzata come quasi tutti gli altri uffici sul territorio con speciali contenitori. Attenzione particolare è stata da sempre dedicata ai rifiuti speciali, con contenitori per toner per cartucce (per fotocopiatrici e stampanti) esauste». c.p.

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