L'attesa di Serre, è già guerra di carte bollate

Al Comune aspettano notizie per Macchia Soprana. Corona diffida i sindaci Cornetta e Pellegrino
26 novembre 2010 - Petronilla Carillo
Fonte: Il Mattino Salerno

C’è aria di attesa a Serre. Palmiro Cornetta, al lavoro nel suo ufficio a palazzo di città, risponde al telefono e chiede: «Novità? Si sa qualcosa?. Io sono qui... aspetto notizie. Per ora nessuno mi ha detto nulla». Il sindaco-masaniello, il capo della rivolta anti-rifiuti, sa bene che l’«ordine» potrebbe arrivare da un momento all’altro. E sa altrettanto bene che sarà lui l’ultimo a saperlo. In fondo la discarica di Macchia Soprana esiste già: lui è già stato accontentato con le richieste su Valle della Masseria. Ma al momento l’unica arma che ha per bloccare l’arrivo dei rifiuti sono le carte bollate: diffide contro il Consorzio di bacino che deve eseguire lavori alla strada di accesso al sito («Mi devono presentare prima un progetto esecutivo», dice Cornetta) e l’impugnativa al Tar del Piano d’ambito redatto dalla Provincia. Ed è la stessa arma adottata anche dal collega di Postiglione, Pietro Pellegrino, che afferma di «subire» un accordo firmato dalla precedente amministrazione sull’uso della strada senza ricevere l’adeguato ristoro per il suo territorio. «Anche i miei cittadini sono danneggiati dalla presenza di rifiuti», spiega. Diffide fioccano anche da parte del commissario del Consorzio di bacino Salerno 2, Giuseppe Corona: obiettivo, i due primi cittadini. È proprio l’avvocato Corona a lanciare l’allarme: «i due amministratori rischiano una denuncia penale per disastro ambientale». Poi spiega: «Ho presentato delle diffide in procura perché non mi è permesso di prelevare il percolato che deve essere smaltito. E con le piogge di questi giorni, la situazione peggiora. Se invece riuscissimo a riempire la quarta discarica che dovrebbe accogliere i rifiuti, la situazione sarebbe ben diversa, Paradossalmente ci sarebbero maggiori garanzie e l’impianto potrebbe essere definitivamente chiuso e bonificato». Le tre strade di accesso alla discarica, sono difatti off limits per i camion. Le due del territorio di Serre perché l’una è pericolosa e inadeguata, l’altra perché vi sono due frane. «Una delle due frane è stata aggiustata, mancano 48 ore di lavoro - spiega Corona - l’altra è a valle e non possiamo intervenire perché l’ufficio tecnico comunale l’ha recintata». Per la strada di Postiglione, invece, il sindaco ha emesso un divieto di transito per i camion di oltre 7.5 tonnellate. «Il peso dei bilici vuoti», aggiunge il commissario. Una situazione ai limiti del paradosso sulla quale è stato chiamato in causa il prefetto di Salerno, Sabatino Marchione. Proprio al massimo rappresentante territoriale del Governo è stato chiesto (sembrerebbe essersi attivato su questo il presidente della Provincia, Edmondo Cirielli) di emettere un’ordinanza prefettizia per autorizzare prima la rimozione del cantiere sulla frana a valla della strada di Serre, poi per bypassare l’ordinanza del primo cittadino di Postiglione. Superati questi intoppi, il sito sarebbe operativo a stretto giro di posta: meno di sette giorni. E gli operai potrebbero essere accompagnati dai militari dell’Esercito. Intanto si fanno sempre più insistenti alcune indiscrezioni in base alle quali si starebbero individuando altre discariche in provincia di Salerno. Ci sarebbero delle trattative avviate dall’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, con alcuni sindaci che sarebbero disposti ad accogliere rifiuti. In aree immediatamente fuori alla perimetrazione del parco del Cilento. E non solo. Si starebbe lavorando anche su un vecchio piano redatto dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e che prevede lo sversamento dei rifiuti in vecchie cave del salernitano, quindi l’adeguamento di siti militari dismessi ad aree di stoccaggio per i rifiuti. Tutto ciò per risolvere il problema Napoli. Le centomila tonnellate che dovrebbero arrivare a Macchia Soprana darebbero difatti autonomia al sito soltanto per una decina di mesi. Ovviamente, a seconda dei flussi che verranno stabiliti, di volta in volta, dalla Regione.

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