Più poteri a Caldoro, sui termovalorizzatori ridotto il ruolo delle Province

Il governatore della Campania nominerà i commissari per il via all'apalto degli impianti
26 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Sarà il governatore Stefano Caldoro a nominare i commissari straordinari che appalteranno i termovalorizzatori di Salerno e Napoli est. E lo farà non più «in raccordo con le Province», ma semplicemente dopo averle «sentite». Non avrà, dunque, più bisogno dell’ok di Cirielli e Cesaro per dare il via alla gara. E non solo: sarà lo stesso governatore a delegare i poteri da sottosegretario ai commissari che ha scelto. È il risultato del braccio di ferro tra il Quirinale che aveva chiesto di capire chi, alla fine, avrebbe avuto l’ultima parola, e Palazzo Chigi, che aveva tentato in ogni modo di non sciogliere il nodo. E non a caso. Proprio sui poteri da attribuire al presidente campano, si era giocata una estenuante partita tra i vertici del Pdl Campano, tanto che il decreto era stato scritto ben otto volte. Ora la gara sarà fatta dai commissari che il governatore sceglierà: per Napoli si è fatto il nome del generale Franco Giannini, già vice di De Gennaro e di Bertolaso nel periodo dell’emergenza, ma non sembra che il militare sia disponibile. Non si tratterà, però, di ricominciare tutto daccapo: per l’impianto di Napoli est, infatti, si è già alla vigilia dell’appalto e a Salerno il bando è già stato pubblicato. Le procedure, in verità, sono già state avviate due volte, la prima dal sindaco di Salerno, Enzo De Luca, e la seconda dal presidente della Provincia, Edmondo Cirielli. Ed era stato proprio questo a originare il problema: ognuno dei due non voleva, infatti, mollare a nessun costo la gestione della gara e dell’impianto. E non c’è da meravigliarsene, viste le cifre in ballo. Partiamo da un dato: come risulta dal report del 28 ottobre della protezione civile, ad Acerra è stata prodotta dall’inizio dell’anno elettricità per 374.820 megawatt e sono stati incassati 75 milioni di euro. E non solo: la tariffa fissata dalla Sapna per il conferimento dei rifiuti è di 51 euro a tonnellata, il che vuol dire che ad Acerra, dove sono state bruciate 415.212 tonnellate di spazzatura sono stati percepiti poco più di 21 milioni di euro. In tutto quasi 100 milioni. E non solo: la realizzazione dell’impianto darà lavoro a diverse centinaia di persone. E poi ci saranno le assunzioni di chi lavorerà direttamente al termovalorizzatore. Un boccone che farebbe gola a chiunque e che ha scatenato una guerra senza esclusione di colpi del Pdl. Tanto che ieri sera, quando già si erano diffuse le voci delle possibili modifiche, il presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Ciriello, sponsorizzato dal sottosegretario Nicola Cosentino contro il quale si era schierato il ministro Mara Carfagna, continuava a ripetere: «Abbiamo le garanzie che le procedure siano quelle che ci aspettavamo». A Napoli, invece, c’è da tempo l’accordo tra Provincia e Comune. A gestire la gara doveva essere la Neam, una società pubblica. Tutte procedure, per Salerno come per Napoli, che non dovrebbero essere azzerate visto che nel decreto c’è scritto che il governatore: «ferme le procedure amministrative e gli atti già posti in essere» «può» procedere alla nomina di commissari. Ovviamente nulla esclude che Caldoro decida di farne a meno rimettendo in questo modo in pista Cirielli. Un altro punto segnalato come critico da Quirinale è la mancata indicazione delle nuove discariche. Ma ieri Caldoro è tornato a precisare: «Le due zone, dove già la provincia ha avviato consultazioni, sono relative all’area nolana ed a quella a nord di Napoli».

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