Tutti i dubbi di Napolitano sul decreto «Non chiara la ripartizione dei poteri»

Il decreto non è stato firmato
Sotto la lente d'ingrandimento il "raccordo" tra Regione e Province
25 novembre 2010 - Teresa Bartoli
Fonte: Il Mattino

Giorgio Napolitano non ha ancora firmato. E dunque il decreto per affrontare l’emergenza rifiuti non è legge. Il presidente della Repubblica ha infatti chiesto al governo chiarimenti sul punto cardine del provvedimento: la ripartizione delle competenze, e dunque il cuore dello scontro scatenatosi nel governo e nel Pdl che ha portato al clamoroso annuncio delle dimissioni del ministro Mara Carfagna. Sul punto il capo dello Stato avrebbe offerto all’esecutivo anche le sue osservazioni. La formulazione - secondo il Colle - non è abbastanza chiara e bisogna evitare ogni equivoco che riapra il capitolo competenze. Sotto la lente d’ingrandimento, la formulazione secondo la quale il presidente della Regione nomina i commissari straordinari per la realizzazione dei termovalorizzatori «in raccordo» con le province e «sentiti» i comuni. Il testo del decreto - giunto al Quirinale solo dopo che il presidente della Repubblica aveva sollecitato chiarimenti al riguardo - è stato affidato martedì da Napolitano agli uffici legislativo e giuridico proprio per sviscerarne portata e rinvii ad altre normative. Ed è tra gli uffici del Quirinale e quelli omologhi di Palazzo Chigi che ieri si sono intrecciate le telefonate con la richiesta di chiarimenti «al fine di una migliore formulazione» della norma, come avrebbe spiegato anche il segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. La questione sollevata è vitale per garantire chiarezza ed efficacia normativa. Cos’è quel «raccordo» tra presidente di Regione, province e comuni evocato per la nomina dei commissari straordinari incaricati di seguire la costruzione degli impianti per la termovalorizzazione? È il punto su cui il Colle chiede chiarezza ed una «migliore formulazione»: «raccordo» vuol dire d’intesa o il ruolo si limita a pareri? Del resto, che il testo non sia chiarissimo se non addirittura salomonico di fronte allo scontro tra poteri lo dimostra la soddisfazione degli stessi esponenti campani del Pdl che nei giorni scorsi avevano invece attaccato Caldoro e Carfagna per la soluzione che attribuiva i poteri in materia al governatore della regione. Il punto del «raccordo» è al centro delle osservazioni e richieste di chiarimenti avanzate da Napolitano. I consiglieri giuridici avrebbero poi sollecitato qualche delucidazione anche in ordine ai numerosissimi rinvii ad altre normative presenti nel testo del decreto, sempre per sgombrare il campo da equivoci e confusioni, in cerca della chiarezza necessaria per affrontare un problema di giorno in giorno più drammatico. Gli uffici non avrebbero invece rilevato problemi di copertura finanziaria. Del resto, al Quirinale sarebbe arrivata proprio ieri anche la prevista «bollinatura» della ragioneria dello Stato: la verifica, punto per punto, della copertura delle diverse voci di spesa. La firma del decreto da parte di Napolitano, e dunque la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale per dare forza di legge al decreto, arriverà dunque solo quando palazzo Chigi fornirà i chiarimenti richiesti e la «migliore formulazione» del testo.

Powered by PhPeace 2.6.4