"Subito in campo i medici sentinella il vero allarme è il pericolo infezioni"

25 novembre 2010 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Si è insediata ieri la task force sull’emergenza rifiuti attivata dalla giunta regionale per prevenire eventuali rischi sulla salute. Ne fanno parte esperti di igiene pubblica, epidemiologia, malattie infettive e gestione ospedaliera, in cooperazione con l’Ordine dei medici. A coordinarla, d’intesa con il subcommissario alla sanità Giuseppe Zuccatelli, è il superesperto Donato Greco.
Chiariamolo subito: ci sono pericoli per la salute? «Sono totalmente d’accordo con il ministro Ferruccio Fazio quando dice che la situazione è gravissima, ma non c’è rischio di epidemie. Chi parla di colera e tifo si lancia in fantasie impossibili. Del resto anche nel 2008 non ci sono state conseguenze del genere. Piuttosto la questione è drammatica dal punto di vista ambientale e della vivibilità dei cittadini. Penso, ad esempio, ai bambini costretti ad andare a scuola facendo lo slalom tra i cumuli di spazzatura».
Qual è, allora, il compito della task force? «Di fornire supporto tecnico-scientifico alla presidenza della Regione, attivare una vigilanza speciale sulle sindromi infettive associabili ai rifiuti e predisporre materiale utile per una campagna di comunicazione».
In concreto, come vi muoverete? «Abbiamo già stabilito con l’Ordine dei medici l’attivazione di medici sentinella per vigilare in tempo reale, in via telematica, su gastroenteriti acute ed infezioni cutanee. Al tempo stesso siamo impegnati per raccogliere in tempo reale le notifiche di malattie infettive che potrebbero essere provocate da vettori intermedi come insetti, ratti e cani randagi. Ci occuperemo inoltre di registrare il numero di ricoveri per acuti in dieci ospedali nelle province di Napoli e Caserta e di verificare le schede di dimissione ospedaliera negli ultimi due anni».
La diossina, però, può provocare seri danni alla salute. «In questo senso lanciamo un appello ai cittadini ad evitare i roghi di rifiuti che producono solo effetti negativi. Si tratta, comunque, soprattutto di una questione di ordine pubblico».
In alcuni quartieri si registra il boom di tumori e malformazioni. «Queste patologie non sono provocate dai sacchetti in strada, ma sono tra le possibili conseguenze di esposizioni decennali a gravi inquinamenti chimici da sostanze cancerogene prodotte da discariche abusive e rifiuti tossici. Tumori e malformazioni non sono legati, insomma, ai rifiuti urbani».
I cumuli di immondizia restano nelle strade per giorni. Come difendersi? «Innanzitutto con una maggiore attenzione all’igiene personale: è opportuno, quindi, lavare più spesso le mani, ma anche sterilizzare frutta e verdura. E poi bisogna impegnarsi per contenere al massimo la produzione di rifiuti utilizzando ad esempio le stesse buste e riducendo l’usa e getta. I cittadini devono capire che quest’emergenza non verrà superata in pochi giorni, ma serviranno alcune settimane».

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