Foglia blocca l’Eukomet: non si speculi sull’Isochimica

Il presidente Asi sulla proposta: "Inopportuna e fuoriluogo, resta valido il piano regolatore"
25 novembre 2010 - Roberta Mediatore
Fonte: Il Mattino Avellino

«Inopportuna e fuori luogo», così il presidente dell’Asi, nonché consigliere regionale dell’Udc, Pietro Foglia giudica la proposta avanzata da Biagio De Lisa, amministratore della Eurokomet impegnata nelle operazioni di bonifica a Pianodardine, di acquistare l’area dell’ex Isochimica per destinarla ad accogliere la fiera della città di Avellino, il mercato bisettimanale e il Piano per gli insediamenti produttivi artigianali con aree a tema. «Come se nulla fosse - prosegue Foglia in una nota - l’Eurokomet si candida tra i possibili acquirenti con l’intento, ormai smascherato, di mettere in atto una grande speculazione, forte del sostegno che ha trovato in alcuni ambienti degli enti territoriali». Il numero uno dell’Asi puntualizza che occorre fare chiarezza nella vicenda, ricordando che «la proprietà dell’intero complesso, che il curatore fallimentare intende mettere al pubblico incanto, è materia di un lungo contenzioso tra lo stesso curatore e l’Asi, che ha da tempo avviato l’iter per la riacquisizione al proprio patrimonio dell’intero lotto industriale». Una richiesta legittima, secondo Foglia, perché portata avanti in virtù di quanto stabilito «dall’articolo 63 della legge 448 del 98 che consente ai Consorzi per lo Sviluppo Industriale di riacquisire gli stabilimenti dimessi». Foglia, inoltre, entra nel merito dell’ipotesi di destinazione d’uso avanzata da Eurokomet su cui solleva una decisa obiezione: «Il nuovo Piano regolatore del Comune di Avellino ha riconfermato la destinazione industriale dell’area, per cui non sta né in cielo né in terra la proposta Eurokomet che prevede, nell’area in questione, la realizzazione di fiera o mercati». Il presidente dell’Asi, infine, affronta la questione delle operazioni di bonifica, denunciando i ritardi accumulati, ben oltre le previsioni iniziali: «L’amministrazione Comunale aveva garantito che sarebbero terminate sei mesi dopo la data d’inizio, - dice - ma stiamo ancora aspettando il certificato di fine lavori. La Eurokomet, responsabile della bonifica, anziché avanzare pretese che lasciano il tempo che trovano farebbe meglio a preoccuparsi di portare a termine l’intervento». In attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato in merito al contenzioso, prevista per gennaio, Foglia ritiene che «ogni altra iniziativa non merita neanche di essere presa in considerazione» e su questo punto incontra l’opinione del Comune. Il vicesindaco con delega all’Ambiente, Gianluca Festa, dichiara infatti che allo stato «qualsiasi idea non potrebbe essere attuata». Festa precisa quelle che definisce le uniche certezze riguardo all’impianto di Pianodardine: «Il sito non è di proprietà del Comune - dice - e, in base a una pianificazione sovracomunale, la sua destinazione è di competenza dell’Asi, tanto è vero che quando è stata avanzata la proposta del piano Asi, non ancora approvato, il Comune ha chiesto lo svincolo della zona». Proprietà dell’area e mancanza di uno svincolo sono per Festa i concetti chiave della questione: «In assenza di un proprietario e in virtù del vincolo come area industriale ogni eventuale discussione non può che rimanere al palo». Quanto al ruolo dell’amministrazione, però, il vicesindaco ribadisce che il Comune ha il solo compito di vigilare sulla bonifica con l’obiettivo di rivitalizzare Borgo Ferrovia, «che ha già tanto pagato dazio», e che anche quanto alla certificazione di fine lavori, di cui Foglia lamenta i ritardi, «si tratta di una documentazione che deve giungere dalla ditta appaltatrice, di cui il Comune può solo prendere atto».

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