"Solo verdura senza foglia", stretta sui fruttivendoli

Si rispolvera anche il "vuoto a rendere". Multa da 620 euro per i commercianti inadempienti
24 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

La scheda Chi venderà la verdura senza defoliarla andrà incontro a una multa da 620 euro e ancora: obbligo di introduzione in un lasso di tempo breve del «vuoto a rendere».
Abbandonare imballaggi e cartoni non negli appositi siti costerà ancora più caro. L’ordinanza che si appresta a varare l’assessore alla Legalità Luigi Scotti recupera una delibera - la 378 del marzo 2008 dal titolo emblematico: «Implementazione della raccolta differenziata» - messa in campo dall’allora assessore Gennaro Mola. Una stretta sui segmenti del commercio.
Il principio è semplice: se non si sa dove gettare i rifiuti si cominci a produrne di meno e a rispettare luoghi e ora di sversamento. Pena la tagliola delle contravvenzioni. Il segreto di Pulcinella - dicono dalle nostre parti - ma evidentemente se c’è una emergenza drammatica come quella di questi giorni qualcosa non è stato fatto sul fronte della differenziata. Del resto Napoli è ben al di sotto del 35 per cento che dovrebbe centrare entro il 31 dicembre.
Fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi è appunto la raccolta delle frazioni dell’umido che di conseguenza farà aumentare anche quelle del secco. La separazione dei due tipi di rifiuti alleggerirebbe notevolmente la pressione sulle poche ed esauste discariche ancora in attività. Di più: mandando l’umido negli Stir si evita che fermenti nelle montagne che sono in strada e si riduce notevolmente il pericolo di epidemie e la crescita sproporzionata della popolazione di ratti e insetti. «Bisogna mettere in campo una serie di iniziative - spiegano da Palazzo San Giacomo - dalla promozione degli imballaggi, all’utilizzo di materiali alternativi e riciclabili, dal recupero degli invenduti a quelli a vuoto a rendere fino alla vendita di prodotti alla spina durante le manifestazioni». Ecco, cosa è il «vuoto a rendere»? Il modo più semplice per ridurre e recuperare plastica e vetro. Per esempio la vendita dei detersivi. Ci devono essere negozi che li vendono alla spina in modo che si va ad aquistarli sempre con gli stessi contenitori. Stesso discorso per i generi alimentari a cominciare dall’acqua e tutto il resto. L’obiettivo del provvedimento è quello di rafforzare le regole imposte dal Comune sullo smaltimento dei rifiuti da parte di cittadini e attività commerciali.
Il sindaco Rosa Russo Iervolino in queste ore ha dato mandato a Scotti di valutare le modalità giuridiche e funzionali, dell’ordinanza. «Non vogliamo annunciare miracoli bis - spiega la Iervolino riferendosi alle polemiche dei giorni scorsi sugli annunci del governo - vogliamo però fare poche ma concrete cose che possano rafforzare il concetto di riduzione dei rifiuti prodotti». Il braccio operativo di questa operazione sarà il nucleo di Polizia ambientale in seno al corpo dei vigili urbani. Per l’occasione gli stessi caschi bianchi daranno una mano. Fuori di metafora occorre vigilare e multare per il rispetto delle regole. La polizia ambientale varata nel 2009 elevò 450 contravvenzioni. Poche secondo le stime del Comune rispetto alle evidenti violazioni che si possono facilmente verificare nei pressi dei mercati e dei centri commerciali. Altrettanto vero che la dotazione della polizia ambientale è minimale, nel senso che le forze a disposizione sono davvero poche, una decina di unità e nulla più.

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