Napoli disperata senza via d'uscita Il Molise dice no

A terra 3200 tonnellate di spazzatura
Oggi Fitto cerca di convincere le regioni
24 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

La situazione a Napoli In ginocchio è l’espressione che più si avvicina allo stato in cui è ridotta Napoli anche se non rende appieno il senso della crisi dei rifiuti. A terra ci sono 3200 tonnellate di spazzatura, ma sembrano molte, molte di più. Colpa della pioggia? Del cattivo odore? Quello che maggiormente preoccupa è tuttavia la prospettiva. Non si sa dove andare a scaricare e nessuno vuole i rifiuti di Napoli e della Campania. Anche il Molise - una delle due regioni che aveva accettato l’idea di accogliere i rifiuti, l’altra è la Toscana - ora dice no. E altri no continuano ad arrivare dalla Campania stessa. Procediamo con ordine e partiamo proprio dal Molise, uno stop che arriva nel giorno del tavolo della conferenza Stato-Regioni nel dicastero retto dal Ministro Raffaele Fitto che chiederà - nella sostanza - al resto d’Italia di aiutare Napoli e la Campania. Una solidarietà che potrebbe essere stimolata nel caso i tagli alle Regioni venissero alleggeriti e se il governo dichiarasse sotto la sua responsabilità che i trasferimenti dei rifiuti durerebbero poco tempo. Senza giri di parole l’esecutivo - secondo la Conferenza - dovrebbe decretare un nuovo stato di emergenza per giustificare il passaggio dei rifiuti fuori dalla Campania. Il no del Molise non è di stampo leghista: «Deve essere il Consiglio Regionale del Molise ad aggiornare preventivamente il Piano Regionale dei Rifiuti del 2003 - spiega Michele Petraroia vicepresidente della regione Molise - Prima di allora non ci sono le condizioni per accogliere i rifiuti di Napoli». Insomma un iter politico e amministrativo tutto da costruire che richiede tempo, quello che manca più di tutto. Il no che arriva dalla Provincia di Caserta con il presidente Domenico Zinzi è invece più rancoroso: «Fino a qualche mese fa siamo stati la pattumiera di Napoli e di altre province, adesso agiamo seguendo quello che dice la legge» il suo pensiero. E su un possibile aiuto di Caserta a Napoli Zinzi spiega: «La solidarietà a Napoli è condizionata dagli spazi e legata al tempo necessario per il completamento dei nostri impianti». No, dunque, ad una proroga che consenta di sversare nella discarica casertana Maruzzella di San Tammmaro i rifiuti di Napoli. «Le irresponsabilità degli altri - conclude Zinzi - non devono diventare responsabilità altrui». Buone notizie sul fronte dei rifiuti fuori regione arrivano dall’estero. Si tratta però della frazione secca, 18 le manifestazioni di interesse da tutta Europa. ieri vertice con i norvegesi per piazzare almeno 1000 tonnellate al giorno di «frazione tritovagliata da combustibile». Attese nelle prossime ore altre delegazioni, anche italiane. Napoli è la situazione che preoccupa di più, ieri lunga riunione in Comune fra sindaco uffici e Asl nella persona della dottoressa Giuseppina Aminspergh. Al centro della discussione la sanificazione dei cumuli di rifiuti per impedire che scoppino epidemie: «Per il momento questo rischio non c’è - dice la Aminspergh - ci stiamo coordinando con il Comune per capire come allontanare il rischio attraverso la sanificazione. Da ottobre a oggi abbiamo effettuato 1600 interventi. Nei siti che consideriamo sensibili, ovvero mercati, scuole, ospedali, uffici e altro». Secondo quello che trapela l’avvertimento dell’Asl è stato molto chiaro: incrementare la differenziata, soprattutto l’umido, è li che si annida il problema delle infezioni ed è li che bisogna agire in fretta, pena problematiche più serie.

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