La Toscana rompe il fronte del no «In arrivo i tecnici per le verifiche»
È stata la Toscana la prima Regione a rompere il fronte del no nei confronti dei rifiuti della Campania: ieri il governatore Enrico Rossi ha telefonato a Stefano Caldoro «Siamo pronti a inviare i nostri tecnici per fare tutte le verifiche del caso», ha detto. E ora si spera che nuove solidarietà possano arrivare nel corso dell’incontro fissato per domani al ministero degli affari regionali. «L’obiettivo dell’incontro - ha spiegato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto - è quello di trovare una soluzione che coinvolga lo smaltimento di una limitata quantità di rifiuti e in un tempo limitato, non oltre un mese». E pur comprendendo «le valutazioni preoccupate sulla situazione che si è creata in questi giorni», il ministro auspica che ci possa essere «un atteggiamento responsabile da parte di tutti i livelli istituzionali per contribuire alla risoluzione del problema». Il problema Campania sarà discusso poche ore prima di affrontare un altro tema che sta molto a cuore ai governatori: l’ipotesi di mitigare i pesanti tagli imposti alle Regioni da gennaio prossimo. Secondo una ipotesi che sta circolando in queste ore, pur di convincerli ad accettare un po’ di rifiuti in arrivo dalla Campania, il governo si sarebbe deciso ad allentare i cordoni della borsa. «Ascolteremo quali proposte il governo ha da farci - ha già detto nei giorni scorsi il presidente della conferenza delle Regioni Vasco Errani - In ogni caso devono essere salvaguardate al cento per cento tutte le norme del codice ambientale e le leggi regionali». E si continua a fare pressione anche sulla Puglia che nelle scorse settimane ha detto no al trasferimento nelle sue discariche dell’immondizia di Napoli e dintorni. Più dure nel loro rifiuto di collaborare le regioni del Nord che si sono scherate compatte, almeno per il momento, contro la prospettiva di aprire i loro impianti alla nostra regione. Naturalmente il governatore Stefano Caldoro e l’assessore all’ambiente Giovanni Romano ,continuano a sperare di convincere anche le altre province campane ad accettare la frazione umida accumulata negli impianti di tritovagliatura: «Bisogna organizzare uno scambio - dice Romano - ad Avellino, Benevento e Caserta potrebbe arrivare l’umido: in cambio le province ottengono la possibilità di mandare la frazione secca nel termovalorizzatore di Acerra: noi continuiamo a credere che la via giusta sia quello dell’accordo». Ma il rifiuto dei presidenti delle province campane non facilita certo la trattativa con le altre regioni. E questo mentre si continua a lavorare all’ipotesi di inviare via mare la frazione umida accumulata negli Stir anche in Spagna in una discarica dell’Andalusia.