Il Sindaco insiste: "Immondizia nel sottosuolo"

Accuse a Formigoni: manca di senso civico
La replica da Milano: pensi ai suoi concittadini
23 novembre 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

Napoli-Milano la polemica è sempre più accesa con i lumbard che replicano al sindaco Rosa Russo Iervolino chiamando nella sostanza i napoletani «incivili». Il tema è naturalmente la monnezza partenopea che nessuno vuole. Il sindaco ieri ha attaccato tutti, anche il governo «per un decreto che non esiste» ed è tornata a ribadire che se dalla Regione arrivano le necessarie autorizzazioni è pronta a mettere la spazzatura nelle cavità, perché «stamm’ pien ’e monnezza». Procediamo con ordine con sullo sfondo una Napoli inguardabile e sfregiata dall’emergenza. A margine del Consiglio comunale - dal quale il sindaco ha avuto un’altra delusione - la Iervolino comincia a commentare il no di Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, all’arrivo dei rifiuti: «È mancanza di senso civico e delle istituzioni - attacca l’ex ministro dell’Interno - fanno male le parole di Formigoni e di altri: sono indegne, dimostrano poco senso civico e delle Istituzioni, non aiutare a ripulire una provincia danneggia i cittadini e non le Istituzioni. Non sanno cosa sia la solidarietà, alla base della nostra carta costituzionale». Da Milano replica l’assessore regionale all’Urbanistica Daniele Bellotti che se la prende con i napoletani: «Invece di invocare il senso civico dei lombardi - dice l’assessore - l’onorevole Rosa Russo Iervolino farebbe meglio ad appellarsi al senso civico dei propri cittadini, i quali, aiutati da una classe politica irresponsabile ed inefficiente, non si sono mai posti il problema della raccolta differenziata». Belotti insiste: «L’onorevole Iervolino prima di lanciare accuse si guardi in casa e ci dica cosa ha fatto in tutti questi anni per migliorare la situazione rifiuti della sua città. La risposta è davanti agli occhi di tutti: non ha fatto niente o, ancor peggio, si è limitata a svuotare i vagoni di soldi provenienti dal Nord per tamponare le emergenze, restituendoceli pieni di rifiuti da smaltire negli impianti delle province padane. Ribadisco quindi il nostro più deciso no all’assistenzialismo perpetuo a cui Napoli si è abituata». Iervolino guarda avanti e a proposito del decreto - anche il Quirinale non ne ha notizia - si mostra preoccupata: «Credo non esista, sappiamo solo che alla Protezione Civile ci stanno lavorando. Io non l’ho letto perché non c’è. Certamente c’è stato un Consiglio dei Ministri ma devo precisare che in dieci anni di presenza al Governo, qualche volta si approvavano i decreti ”copertina”. Si approvava la copertina ma almeno dentro c’era uno schema, per ora qui non c’è niente». Quindi il punto su cosa si potrebbe fare: «La città non è sporca ma sporchissima, sono molto preoccupata. Vorrei inventarmi i poteri che non ho per fare qualcosa; non so se dal punto di vista tecnico la questione delle cave del sottosuolo cittadino sia fattibile, ho comunque dato mandato agli uffici di tirare fuori gli studi di quando ero Commissario al Sottosuolo per vedere se c'è qualcosa che può essere utilizzato tenendo sempre presente che tutto è subordinato all’autorizzazione della Provincia e della Regione». Secondo il sindaco «non ci possiamo più permettere il lusso di trascurare nulla» quindi un nuovo avvertimento a chi non mostra solidarietà: «Verrebbe da augurare loro che non abbiano mai bisogno di niente, perché saremmo noi poi a ricordarci di come siamo stati trattati». Napoli al momento sversa 600 delle 1300 tonnellate di rifiuti nella discarica di Chiaiano, questo è l’unico sbocco. «Dobbiamo prima di tutto salvarci da soli - conclude la Iervolino - oggi ricorre l’anniversario del terremoto, dovremmo ricordarci come abbiamo agito in quel momento, certamente l’immondizia non è paragonabile alle centinaia di vittime del terremoto, però dovremmo ritrovare quello spirito di solidarietà, perché non possiamo aspettare gli altri».

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