Gli autisti hanno paura: «Non mandateci più a Terzigno»
Terzigno. Spingendo sempre più avanti l’orario in cui arrivano a Terzigno, i camion dei 18 Comuni della zona rossa del Vesuvio riescono a scaricare l’immondizia nella discarica Sari. È il metodo, consolidato da un paio di giorni, con il quale i conferimenti stanno andando avanti in maniera piuttosto regolare. Gli autocompattatori arrivano, infatti, quasi all’alba, l’andirivieni va avanti per alcune ore e i pochi cittadini che resistono ad aspettarli riescono solo a fischiare e urlare contro di loro: contestazioni che non impediscono gli sversamenti. La scorsa notte sono stati 37 i camion, provenienti da Torre Annunziata, che hanno scaricato la spazzatura a Cava Sari. Il presidio dei dimostranti è stato abbastanza massiccio ma non ha generato le violenze dei giorni scorsi. I manifestanti, che occupavano la sede stradale alla rotonda Panoramica e la zona del bar «il Rifugio» in via Zabatta, si sono a lungo fronteggiati con la forze dell'ordine. L’imponente schieramento di polizia e carabinieri, però, alla fine ha avuto la meglio: i dimostranti hanno liberato la sede stradale e non ci sono stati scontri. Unica eccezione, all’altezza di Ottaviano, in via Vecchia Forno: un autocompattatore di una ditta privata, incaricato della rimozione dei rifiuti per conto del Comune, è stato bloccato da alcune persone che hanno infranto uno dei finestrini della cabina di guida e lo hanno bloccato. È la seconda volta che il Comune di Ottaviano non riesce a completare il suo conferimento. Anche due giorni fa un camion fu fermato al ritorno dalla discarica: doveva essere riempito nuovamente e tornare presso l’impianto ma i cittadini lo tennero bloccato fino alle 7 del mattino e l’autista ci rinunciò. Proprio la disponibilità degli autisti, peraltro, sta diventando sempre più rara: in molti hanno paura, temono gli attacchi della gente e sono restii a venire a Terzigno. La Sari, insomma, funziona regolarmente ma non senza tensione. Del resto, i cittadini non demordono e, seppure in maniera pacifica, continuano a chiedere la chiusura e la bonifica del sito. Ieri mattina, a Terzigno, presso il circolo Archeo sono state raccolte le firme per chiedere nuovamente il sequestro preventivo della discarica e ottenere l’aggiornamento del registro tumori dell’Asl, che sarebbe fermo a qualche anno fa.