Sullo sfondo la lotta di potere per gestire i termovalorizzatori
Resa dei conti con il governatore
Sulla vicenda rifiuti si gioca una partita tutta politica che sta scatenando tensioni e polemiche sull’asse Roma-Napoli. Il punto cruciale è il ruolo delle Province di Napoli e Salerno: i presidenti Luigi Cesaro ed Edmondo Cirielli, d’intesa con il coordinatore regionale Nicola Cosentino, puntano a gestire direttamente l’iter finalizzato alla costruzione dei termovalorizzatori. Per il raggiungimento di questi obiettivi passa la risoluzione definitiva della crisi. Chi avrà il merito di ottenere questo risultato acquisterà un grande credito politico ed un ruolo di primo piano sul territorio, anche per gli aspetti economici collegati a queste operazioni. Un punto delicato, questo, che ha richiamato l’attenzione del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, secondo cui non sarebbe opportuno concentrare troppo potere nelle mani delle Province. Mara Carfagna ha le stesse perplessità e ha chiesto al premier Silvio Berlusconi di coinvolgere Stefano Caldoro, «di indiscussa moralità e onestà». Il presidente della Regione si trova al centro di uno scontro violento, senza esclusione di colpi, da cui potrebbe dipendere il futuro del governo Berlusconi. La Campania è dunque ancora una volta protagonista delle vicende nazionali, come accaduto nel 2008 con l’allora guardasigilli Clemente Mastella che fu di fatto l’artefice della caduta di Romano Prodi. È evidente, poi, che l’emergenza rifiuti rischia di essere il terreno per la resa dei conti tra Caldoro e Cosentino, nemici-amici della politica campana: prima rivali per ottenere la candidatura alla presidenza della Regione, poi alleati in campagna elettorale e nella fase della formazione della giunta, quindi di nuovo distanti dopo l’avvio dell’inchiesta sul falso dossieraggio ai danni proprio dell’ex ministro socialista. E oggi? I rapporti tra i due restano difficili, con il coordinatore regionale del Pdl che tende la mano al governatore e con quest’ultimo che invoca invece il «rinnovamento» nel partito. Entrambi sono però molto cauti, forse troppo, in attesa di capire cosa succederà a Roma e se al prossimo giro a Palazzo Chigi ci sarà sempre Berlusconi. Mentre nel Pdl e nel centrodestra è in atto la battaglia finale, Napoli resta in balìa dei rifiuti. Il governatore ha firmato nelle scorse settimane una prima ordinanza e da più parti gli viene chiesto di firmarne un’altra. Caldoro, però, è stato chiaro: il provvedimento arriverà solo quando il sindaco Rosa Russo Iervolino metterà nero su bianco che in città c’è un concreto rischio per la salute. Altrimenti l’ordinanza si trasformerebbe in un boomerang perché facilmente impugnabile davanti ai giudici amministrativi e perché interromperebbe il dialogo faticosamente avviato con le Province. Con il passare dei giorni la situazione si fa sempre più difficile e ciò danneggia inevitabilmente lo stesso governatore, che per il suo ruolo è in prima linea, molto più dei dirigenti del Pdl.