Termila tonnellate a terra, caccia ai siti militari

Camion pieni, impianti saturi: l'emegenza si aggaava. Caldoro: sull'inceneritore di Salerno il governo decida subito
22 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Ci saranno più di tremila tonnellate di spazzatura a terra quando arriveranno a Napoli i commissari europei. Ora si cercano disperatamente siti di trasferenza che permettano almeno di evitare la crisi sanitaria. E, vista la necessità di accelerare e di accorciare al massimo i tempi della burocrazia, si sta cercando anche nelle aree gestite dai militari. In questi ipotetici siti bisognerebbe depositare la spazzatura che attualmente si trova in strada. Ma per tentare una soluzione a medio termine bisognerebbe svuotare almeno parzialmente gli stir di Giugliano, Tufino e Caivano dalla frazione umida in maniera da permettere agli impianti di lavorare e di produrre anche il prodotto secco da mandare al termovalorizzatore di Acerra rimettendo in moto un meccanismo che al momento risulta bloccato. E proprio per tentare di convincere qualche presidente di Regione a dare una mano alla Campania, è stato organizzato dall’Anci (l’Associazione dei comuni italiani) un tavolo tecnico che si terrà domani. E questo mentre resta da verificare l’ipotetica disponibilità mostrata dalla Toscana. Sono previsti tempi lunghi, invece, per chiudere l’accordo con la società spagnola che dovrebbe trasferire la frazione umida in Andalusia. Molto dipenderà, poi, anche dalla definitiva formulazione del decreto approvato, ma non scritto, giovedì scorso dal consiglio dei ministri. Bisognerà capire, infatti, se alle Regioni verrà chiesto di collaborare o se sarà previsto una qualche forma di obbligo ad accettare la spazzatura campana. Obbligo che, a quanto pare, non sarà introdotto, invece, per le altre province della Regione. Da chiarire anche il ruolo del presidente Caldoro rispetto alla realizzazione dei termovalorizzatori e alla sua possibilità di imporre un accordo tra la Provincia e il Comune di Salerno. Un’accellerazione su questo terreno è già nei fatti: come sottolinea l’assessore Romano il via alla gara per l’impianto di Salerno è imminente e anche quella di Napoli dovrebbe avviarsi entro dicembre. «Il termovalorizzatore di Salerno, per legge, dovrà essere realizzato dalla Provincia, e il sindaco di De Luca, che è stato commissario per due anni, non c’è riuscito», dice dal canto suo il governatore Caldoro, spiegando, però, subito dopo «Il governo potrà anche fare scelte diverse, l’importante è che il termovalorizzatore si faccia in tempi rapidi. Vediamo cosa varerà il Governo. C’è un concerto tra i ministeri, ed il decreto lo avremo nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr). A me personalmente non importa chi realizzerà l’impianto di Salerno, ma che si faccia in tempi rapidi, superando tutte le gelosie istituzionali». Mentre si tenta l’accordo sulla legge, la situazione a Napoli precipita. Ieri, infatti, l’Asia è riuscita a portare la spazzatura solo nella discarica di Chiaiano e quindi alle 2500 tonnellate già accumulate se ne aggiungeranno almeno altre seicento. «Abbiamo una quarantina di compattatori pieni, che non hanno potuto sversare e che questa notte non potranno raccogliere» spiega l’assessore Paolo Giacomelli che poi aggiunge: «Da domani la situazione sarà difficilissima ed è chiaro che la città non può reggere ad un accumulo di 600 tonnellate al giorno di rifiuti non raccolti». La settimana scorsa si era riusciti a recuperare mille tonnellate grazie all’accordo con le altre province che hanno accettato nelle proprie discariche l’umido proveniente dagli stir del napoletano. Da sabato il termine fissato dai presidenti è scaduto e siamo tornati in piena emergenza.

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