Rifiuti, ancora proteste oggi Berlusconi torna a Napoli

A Boscoreale i cittadini occupano il municipi. Il governatore della Campania annuncia una nuova cava nel Vesuviano, poi ritratta. Class action degli hotel. Non si esclude che il premier dichiari lo stato di emergenza
26 novembre 2010 - Conchita Sannino
Fonte: Repubblica Napoli

NAPOLI - Stretto tra i nuovi focolai della protesta che si riaccende in vari comuni, il rischio di saturazione degli impianti e la mancata firma del Quirinale al decreto della discordia, Berlusconi torna oggi a Napoli e si riaffaccia sulla polveriera rifiuti. Lo aspettano, immobili, le quasi 9mila tonnellate di spazzatura che condannano all´inferno non solo la capitale del sud, ma soprattutto la costa e l´hinterland della sua provincia, in tutto una trentina di comuni, tra i più popolosi dell´area metropolitana, messi in ginocchio dalla mancanza di siti in cui sversare. Ad attendere il premier, agitati, anche i comitati di cittadini che si ribellano alle soluzioni in corso. A Boscoreale, nel Vesuviano, è scattata di nuovo l´occupazione del municipio contro la riapertura di Cava Sari. A Serre, nel Salernitano, è annunciata invece per domani sera un´assemblea pubblica per spiegare, come sintetizza il sindaco Palmiro Cornetta, «che è un delirio tornare di nuovo a Macchia Soprana, come vorrebbero il presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli e il governatore Stefano Caldoro».
L´agenda del presidente Berlusconi prevede un incontro alle 17 nella Prefettura di Napoli, con i vertici degli enti locali e dell´esercito. Non si esclude che il premier dichiari lo stato di emergenza, una retromarcia che gli consentirebbe di riprendere in mano le redini di una crisi che ha molti padri e troppe, contraddittorie ipotesi di soluzioni. Basti dire che mentre Berlusconi ha appena cancellato, nel controverso decreto rifiuti, tutte e tre le discariche faticosamente individuate da Bertolaso due anni fa (Cava Vitiello nel Vesuviano; Andretta in Irpinia; e Valle della Masseria nel Salernitano), il governatore Caldoro annuncia in un´intervista anticipata da Panorama che «vanno individuate subito due nuove discariche». Dove? E perché cancellarne tre, per poi cominciare a pensare, ex novo, ad altre due? Caldoro dice: «Una serve a nord di Napoli, un´altra nel Vesuviano (dove la lunga guerriglia di questi mesi ha prodotto danni ingentissimi e la vittoria del fronte del no, ndr)». Poco dopo, Caldoro si precipita a precisare in una nota: «C´è un equivoco, niente "vesuviano". Una si sta cercando nel Nolano, un´altra a nord di Napoli». In fondo, nella stessa grande area, la più inquinata della provincia.
È trascorso un mese esatto dalla promessa dei "dieci giorni" di Berlusconi, e - nel vuoto decisionale - la situazione si è ulteriormente aggravata. A Napoli, le strade del centro e della periferia traboccano di 2.700 tonnellate. E continua il duello a distanza tra il premier Berlusconi, i suoi alleati e il sindaco Rosa Russo Iervolino. Dopo l´anatema del ministro Bossi («I giudici dovrebbero indagare sul sindaco per la crisi rifiuti»), il primo cittadino risponde a muso duro.
«Berlusconi, Bossi, alcuni vertici della Lega hanno risolto il problema dei rifiuti, hanno trovato il colpevole: il sindaco di Napoli. Non mi viene più voglia di replicare perché la "canzone" è vecchia e stonata. Non si accorgono, gli accusatori, che la crisi riguarda decine di Comuni della provincia di Napoli, sui quali il sindaco del capoluogo non ha poteri?», li provoca la Iervolino. E ancora: «Non ricordano che da 16 anni vige il regime commissariale e che ogni sera l´Asìa (azienda di raccolta del Comune di Napoli, ndr), deve attendere di sapere se e dove può sversare? Non vedono che il 19% di differenziata di Napoli è molto vicino al 20% di Roma? Molte altre cose si potrebbero dire, ma è inutile. Tanto, so benissimo che il livore politico annebbia la ragione e quindi: a quando il prossimo attacco?».
Basta fare pochi chilometri per verificare che la crisi devasta la provincia. Altre settemila tonnellate seppelliscono i centri e le arterie di collegamento tra i paesoni del Vesuviano, della costa stabiese, della cintura del Giuglianese e dell´Aversano.
Tensione anche nei centri dove ci si ribella al funzionamento degli impianti. A Boscoreale i cittadini hanno occupato il municipio: niente devastazioni stavolta, solo qualche calcio sulle porte, ma le attività amministrative sono paralizzate. Analogo fermento a Serre, dopo l´annuncio di Caldoro di riaprire la discarica di Macchia Soprana. È prevista l´assemblea pubblica guidata dal sindaco, Cornetta. «Vogliono riaprire Macchia Soprana? E come fanno a passare su una strada dissestata? C´è un versante del costone, in località Macchina, danneggiato proprio dal genere di sbancamento operato per l´apertura di quel sito». A Napoli, intanto, la serata si chiude con un primo incontro tra gli albergatori cittadini per l´annuncio di una "class action" per il danno d´immagine provocato dall´ennesima emergenza. Una mobilitazione contro cui, forse, non sarà sufficiente l´iniziativa del Comune: domenica prossima 20 piazze saranno allestite per la raccolta differenziata a cielo aperto.

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