Difesa Grande, Maraia chiede nuovo ristoro e va dal giudice
Richiesta di ristoro per i rifiuti smaltiti nella discarica di Difesa Grande. Giovanni Maraia, presidente dell’associazione «Ariano in movimento» scrive al sindaco Antonio Mainiero al fine di accertare se la cubatura dei rifiuti interrati nelle vasche della discarica arianese sia effettivamente la stessa di quella accertata sui verbali in possesso dell’Asi-Dev, ente gestore dello sversatoio. Sul caso è stato avviato un procedimento penale dal sostituto procuratore, Basso, della Procura della Repubblica di Napoli a seguito di un esposto notificatogli il 13 ottobre 2009. Si punta a far luce sul quantitativo esatto di rifiuti smaltiti: la quota resa nota è ben precisa: 1.281.791.907 di chili. «In merito a questo procedimento penale in corso - spiega Giovanni Maraia -, appena qualche giorno fa, sono stato ascoltato dal reparto del Noe dei carabinieri di Salerno. Anche a loro ho esplicitamente richiesto di accertare la volumetria totale della discarica di Difesa Grande al fine di stabilire se il quantitativo di rifiuti fatturati è esatto». Maraia ha spiegato che la sua richiesta, inviata in prima analisi al Comune di Ariano Irpino, è rimasta inattesa. «Eppure - continua - realizzare un riscontro volumetrico sullo sversatoio è un compito alla portata della struttura tecnica del Comune». Il Comune di Ariano Irpino, come del resto è accaduto per quei centri in cui insistono impianti per il trattamento dei rifiuti, stante la normativa vigente, ha ottenuto un ristoro sul quantitativo dell’immondizia versata nella discarica. Ma se, effettivamente, i dubbi sui quali stanno lavorando gli investigatori saranno confermati ecco che si potrebbero profilare tre ipotesi. «Se ci sarà incongruenza di dati - anticipa Maraia - il Comune, a questo punto, dovrà richiedere all’Asi-Dev la quota di ristoro per quei rifiuti non fatturati, con risvolti positivi per l’intera collettività arianese». Secondo Maraia «si profilerebbe per i responsabili anche una evasione dell’Iva, e non solo: ci sarebbero in tal caso anche gli estremi per trasporto illecito di rifiuti»