De Luca non cambia linea: senza il Comune non si fa nulla

Il Sindaco aspetta le prime mosse di Caldoro per prendere posizione sulle decisioni del Governo
20 novembre 2010 - f.s.
Fonte: Il Mattino

La linea del Comune non cambia: Caldoro o Cirielli, non si fa nulla senza il controllo sul termovalorizzatore di Palazzo di Città. Vincenzo De Luca non parla, i suoi più stretti collaboratori sono abbottonatissimi, con un’unica certezza «non si farà un ferrovecchio a Salerno». C’è attesa, a Palazzo di Città. Al di là degli annunci e delle polemiche che stanno scuotendo il Pdl salernitano con lo scontro Cirielli-Carfagna, si vuole leggere che cosa davvero scriverà il Governo nel decreto che nomina Stefano Caldoro commissario ad acta per la realizzazione dei termovalorizzatori di Napoli e Salerno. De Luca sa di essere in una posizione di forza: il Pd è unito intorno alla difesa del ruolo del sindaco, Berlusconi stesso ha pubblicamente detto che sarà il primo cittadino a realizzare l’impianto per i rifiuti in tempi strettissimi, il presidente della Regione ha sufficienti ragioni per diffidare di Cirielli. Dopo la storia dei dossier messi a punto alla vigilia delle elezioni regionali, Caldoro ha raffreddato i suoi rapporti con Nicola Cosentino e cacciato Ernesto Sica dalla Giunta regionale, e questi ultimi due sono entrambi tra i maggiori alleati del presidente della Provincia all’interno del partito. «Siamo in attesa di leggere cosa ha davvero deciso il consiglio dei ministri e quali saranno i poteri del Governatore». Fulvio Bonavitacola non si sbilancia. Il deputato è stato l’artefice del posizionamento del Pd. È lui ad aver ispirato la proposta di legge presentata da Franceschini che ha tra i punti principali il riaffidamento dei poteri per la gestione dei rifiuti ai Comuni, un programma triennale per la raccolta differenziata, compito alla Regione di approvare un atto indirizzo sulle discariche, compensazione ambientale, bonifica dei siti inquinati e smaltimento delle ecoballe. Insomma la fine della provincializzazione del ciclo dei rifiuti nella sola Campania, che pure era stata decisa dalla Regione guidata da Bassolino. Ed è stato Bonavitacola ad aver insistito, insieme al segretario campano del Pd Enzo Amendola e a Vincenzo De Luca, con Bersani ottenendo che il segretario nazionale dei Democratici andasse a parlare con Maroni in pieno consiglio dei ministri. «C’è un solo dato certo - ha detto De Luca nella sua unica uscita pubblica - è stato di fatto ridimensionato il potere delle Province in materia di rifiuti, non hanno più poteri commissariali. Resta l’attenzione del Comune: sul nostro territorio non sarà realizzato nessun ferrovecchio». Il riferimento è alla proposta di termovalorizzatore presentata dall’unico concorrente alla gara d’appalto bandita dal Comune, in cui il profilo architettonico dell’impianto ricordava, secondo il sindaco, più i vecchi capannoni industriali ormai abbattuti ovunque in città che una moderna struttura in cui, anche se si bruciano i rifiuti, si prova a mantenere un’immagine adeguata. Come ha più volte chiarito, De Luca vuole un ruolo attivo del Comune nella realizzazione del termovalorizzatore sia per controllare che l’impianto sia tecnologicamente avanzato che per ricevere ricadute economiche adeguate. L’idea è di entrare in una società sul modello dei Comuni di Milano e Brescia nella A2A, la grande società che si occupa anche di termovalorizzatori che macina utili apportando risorse nelle casse dei Comuni. Un «ritorno» economico che De Luca ritiene una giusta compensazione dopo che Salerno, che vanta una raccolta differenziata da record, si è candidata ad ospitare l’inceneritore.

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