Tornano i camion rabbia a Terzigno Sindaco contestato

Stop al divietom riapre Cava Sari: è rivolta
Accuse anche al procuratore Mancuso
20 novembre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

Terzigno. Erano le 10,18 quando il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio ha revocato l’ordinanza che per cinque giorni ha tenuto i camion dei 18 Comuni del vesuviano lontano dalla discarica Sari. La decisione era nell’aria: la sera prima il sindaco aveva partecipato a una lunga riunione in Prefettura, durante la quale ancora una volta erano state lette le relazioni di Asl e Arpac che spiegavano come tra l’inquinamento della falda acquifera a Terzigno e la presenza dell’impianto non c’è collegamento. Proprio l’assenza di relazione tra le due circostanze aveva indotto la procura di Nola a denunciare Auricchio per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio. «Non è stata una scelta facile, ma non c’erano altre soluzioni. Non credo di aver sbagliato, ma affronterò un processo. Abbiamo comunque ottenuto la cancellazione di cava Vitiello, una vittoria», ha detto il primo cittadino. Nella vicina Boscoreale, anche il sindaco Gennaro Langella ha revocato la sua ordinanza e così la discarica Sari, di fatto, riapre. Da ieri si è tornato a conferire: i 18 Comuni hanno ricevuto nel pomeriggio il fax col quantitativo di rifiuti da portare nel sito. E i comitati hanno ripreso la contestazione e il tentativo di bloccare i camion: «Facciamo come sempre la nostra parte, cercando di impedire il passaggio degli automezzi», spiega Franco Matrone della rete dei comitati. Sempre ieri mattina, appena un’oretta prima della revoca, il sindaco ha anche ricevuto l’avviso di garanzia, praticamente annunciato il giorno precedente. A notificarglielo, i militari del corpo forestale, gli stessi incaricati dalla procura di monitorare la corretta gestione dell’impianto, controllare gli autocompattatori e la loro provenienza, il corretto smaltimento del percolato e l’inizio e la fine dei lavori di copertura dei rifiuti conferiti. A Terzigno, poi, la rabbia di cittadini e comitati è esplosa anche nel corso di un consiglio comunale, che pure ha deliberato un impegno a controllare in maniera capillare i camion e il loro contenuto diretto in discarica. Tante le accuse al capo della procura di Nola, Paolo Mancuso: qualcuno ha mostrato il verbale di una sua audizione nella commissione bicamerale sulle ecomafie dove criticava la gestione dell’Asìa, mentre gli avvocati che hanno redatto l’ordinanza antidiscarica hanno ribadito la correttezza del provvedimento. In molti neppure sapevano della revoca dell’ordinanza: quando il segretario comunale l’ha letta, i cittadini sono usciti dall’aula in segno di protesta. Quelli della maggioranza hanno comunque provato a sottolineare il buon risultato raggiunto con la cancellazione della seconda discarica nel Parco Vesuvio: «La battaglia contro l’apertura di cava Vitiello è vinta». Ma tra la gente serpeggia la delusione. Clima teso anche a Boscoreale, dove pure si è tenuto un consiglio comunale, e a Boscotrecase, dove si è verificata una contestazione al sindaco Agnese Borrelli. In tarda serata, poi, lo spostamento in massa sulla rotonda di via Panoramica e presso il bar Rifugio, abituale luogo di ritrovo dei manifestanti: armati di falò, coperte e pazienza per un’altra notte di proteste.

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