Fiamme e paura allo Stir di Caivano Troppa immondizia: è autocombustione

Le operazioni di spegnimento ostacolate da cumuli di spazzatura tra i viali di collegamento
20 novembre 2010 - Marco Di Caterino
Fonte: Il Mattino

Caivano. I fuochi fatui dell’immondizia in putrefazione. Continui e pericolosi. Ieri mattina le fiammelle prodotte dalla decomposizione della frazione umida dei rifiuti solidi urbani, hanno innescato un incendio, in un capannone di oltre diecimila metri quadrati dell’impianto Stir (ex Cdr) di Caivano. L’allarme è scattato immediatamente, così pure le polemiche tra vigili del fuoco e dipendenti dell’impianto di trattamento dei rifiuti. Le operazioni di spegnimento, infatti, sono state rallentate per la difficoltà di manovra dell’autopompa dei vigili del fuoco in servizio permanente all’interno dell’impianto, costretti ad effettuare una pericolosa gimkana tra le ecoballe e i cumuli di rifiuti, accatastati anche tra i viali di collegamento interno. Le operazioni di spegnimento sono durate quasi due ore, mentre quelle per il controllo dei continui focolai sono andate avanti, praticamente per tutta la mattinata. Successivamente i vigili del fuoco, con i propri mezzi, hanno preso a spostare i cumuli di rifiuti, per individuare l’origine dell’incendio e accertare l’eventuale presenza di sacche di gas tossici. E proprio questa fase del controllo ha scatenato la polemica. I pompieri hanno lamentato la mancata collaborazione dei dipendenti. «Siamo costretti a spalare tonnellate di spazzatura per far passare i nostri mezzi e stiamo facendo tutto da soli senza alcun aiuto da parte di chi invece dovrebbe essere preposto a queste cose». Nessun commento da parte dei dipendenti dello Stir. Dalla centrale operativa del 115, fanno sapere che il fenomeno di questi incendi spontanei, ha assunto una frequenza quasi quotidiana. Segno che i processi fermentativi delle tonnellate di frazione umida, hanno innescato delle vere e proprie sacche di gas di origine biologica, che prende fuoco non appena entra in contatto con l’ossigeno. Segnali verso i quali bisogna allertare l’attenzione, per evitare che dai piccoli ma tenaci incendi, si passi ad un solo, immenso rogo. C’è insomma un più che fondato timore di una catastrofe ambientale di immani proporzioni e della conseguenze inimmaginabili. Con questa nuova emergenza rifiuti e con il conseguente futuro prossimo già illuminato dalle fiamme dei cassonetti bruciati e appestato dai fumi prodot

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