Termovalorizzatore, la Carfagna "blocca" Cirielli
«Sul termovalorizzatore ho tentato di evitare che un'importante e strategica opera pubblica rimanesse paralizzata dallo scontro istituzionale in atto tra Comune e Provincia». Mara Carfagna, per tutta la giornata di ieri oggetto degli attacchi sotto traccia del Pdl salernitano dopo che il Governo ha nominato Caldoro commissario ad acta per il termovalorizzatori in Campania soppiantando in parte Cirielli, esce allo scoperto rivendicando la sua posizione in consiglio dei ministri. Aprendo una nuova pagina del suo scontro con il presidente della Provincia. Una giornata di rabbia, nel Pdl, mentre il Pd è stato compatto, dal livello nazionale a quello regionale, intorno a Vincenzo De Luca. E una nuova edizione dello scontro Cirielli-Carfagna. Mercoledì il presidente aveva inviato una lettera a tutti i parlamentari del Pdl definendo il ministro «non leale perché a Salerno flirta con Udc e Fli». Una missiva che aveva scatenato la rabbia di Carfagna: era dovuto intervenire il coordinatore nazionale del Pdl per difendere il ministro e bacchettare il deputato mentre Carfagna andava a parlare con Berlusconi. Ieri il secondo atto in consiglio dei ministri che a sorpresa, dopo un intervento anche di Bersani contro la «provincializzazione dei termovalorizzatori», ha nominato Caldoro commissario gli impianti in Campania togliendo di fatto le competenze al presidente Cirielli, sia pure con la formula «fatte salve le procedure già in atto». Non solo: non appena il CdM finisce Mara Carfagna esulta per l’approvazione dello stato di emergenza decretato per il salernitano: «Questo è il modo migliore per rispondere ai parolai della politica» dice e sembra proprio riferirsi a Cirielli. Esplode perciò l’ira del presidente e dei suoi sostenitori. Prima contro il Pd. «Bersani e Franceschini dimenticano che era stato l’Ulivo a volere la provincializzazione del ciclo dei rifiuti - dice il senatore Giuseppe Esposito - Ora il Pd rinnega se stesso. A Cirielli va tutta la mia solidarietà». Solidarietà arriva anche dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Segue la presa di posizione di Antonio Paravia, Enzo Fasano e Franco Cardiello: «Bersani è andato a fare la questua al consiglio dei ministri per coprire le responsabilità di Bassolino e De Luca che non ha saputo fare la gara d’appalto del termovalorizzatore - scrivono - la Provincia invece ha già bandito la gara. Perciò stiamo con Cirielli amareggiati da una decisione che mortifica il territorio». «Gli attacchi del Pd e di Bersani contro Cirielli sono due volte inaccettabili - afferma Daniele Capezzone, portavoce del Pdl - Primo perché la Provincia di Salerno ha operato bene e poi perché non si capisce quali titoli abbia il Pd per parlare di rifiuti, visto il disastro combinato in Campania dai suoi amministratori. In ogni caso, il Governo garantirà che siano pienamente salvaguardate le competenze della Provincia. Il Governo, la maggioranza e il Pdl apprezzano il lavoro svolto dal Presidente Cirielli». Ben presto l’ira si concentra su Mara Carfagna. «In consiglio dei ministri c’era un testo che rafforzava il potere delle Province - dice chiaro Paravia - ma poi è stato cambiato con la complicità di qualche componente del Governo». L’aria intorno alla ministra peggiora fino allo scontro con Alessandra Mussolini. È a quel punto che l’esponente del Governo rivendica apertamente quanto fatto: «Sul termovalorizzatore ho tentato di evitare che un'importante e strategica opera pubblica rimanesse paralizzata dallo scontro istituzionale in atto tra Comune e Provincia e, di conseguenza, ho proposto che si elevasse il livello delle responsabilità con un commissariamento affidato a Caldoro, che è la più alta carica istituzionale della Regione». La partita sui rifiuti, tornata ad essere solo questione politica, è tutta aperta. Molto dipenderà da quanto farà il Governatore campano.