Valle Masseria mai più discarica "Un atto dovuto"
Il Consiglio dei Ministri cancella dalla legge 123 del 2008 anche il sito di Valle della Masseria. Ma per il Comune di Serre e per il sindaco Palmiro Cornetta non è una vittoria ma «un atto dovuto». «È soltanto il giusto riconoscimento per chi ha sopportato e continua a sopportare il peso dei rifiuti di tutta la Campania». Commenta così la decisione del Governo il primo cittadino di Serre. «Non sono tranquillo. Continuo a non esserlo», prosegue. Ciò che Cornetta teme sono le parole utilizzate nel decreto. È nel suo ufficio a palazzo di città e sta cercando di avere tra le mani l’atto ufficiale, per leggerlo di persona. «Mi sembra - dice - che ci sia un passaggio che trovo inquietante. Me lo hanno letto ed è specificato «salvo accordi»... Questo cosa vuol dire? Che c’è sempre la possibilità che si possa aprire una discarica a Valle della Masseria?». Poi si tranquillizza e non lesina ringraziamenti. «Dico grazie al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - spiega - il quale ha sempre avuto un occhio di riguardo per noi». In fondo, è lui stesso a raccontarlo, il giovane comunista Giorgio partecipò alle battaglie contadine con suo padre: compagni di partito, in prima linea per ridare le terre ai contadini. «È sempre stato molto legato a questa terra», ricorda. Quindi prosegue: «La cancellazione del sito è anche merito del forte senso di giustizia che hanno alcuni dirigenti del ministero dell’Ambiente come Aldo Cosentino e Gianfranco Mascazzini, che hanno sempre combattuto per noi. Certo non devo ringraziare il presidente Berlusconi, neanche per quanto ha fatto oggi». È un fiume in piena Palmiro Cornetta e ripete sempre la stessa cosa: «Ho vinto una battaglia ma non la guerra». E ancora: «Oggi i miei concittadini vedono riconosciuti i loro diritti. Diritti costituzionali calpestati da poteri commissariali e difesi dal Presidente Valitutti che già nel 2008 dichiarò incostituzionale il decreto legge 90. La decisione di inserire Valle della Masseria in quel decreto fu scellerata ed irriconoscente verso i cittadini di Serre che per un intero anno avevano salvato la Regione Campania dall'emergenza rifiuti. Mi sento in dovere di ringraziare quanti hanno difeso i miei concittadini e la Costituzione. A chi si erge a «pol pot» per utilizzare Macchia Soprana vuol dire che non ha dignità umana e politica e gli consiglio, prima di fare annunci mediatici alla nazione, di rivedere quanto da lui stesso sostenuto in tempi e ruoli diversi». Il riferimento è chiaro e rivolto al presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, e al suo vice Anna Ferrazzano che Cornetta definisce «sua adepta». Torna così sul problema Macchia Soprana. «Voglio ricordare a Cirielli - prosegue - che Serre è dei serresi e solo noi possiamo decidere cosa fare del nostro territorio». Il sindaco-masaniello ammette di essere pronto ad un’altra battaglia per la difesa della sua terra e lancia il guanto di sfida: «Impugnerò tutti gli atti, soprattutto il Piano d’ambito. Qui la discarica c’è già a non sarà riaperta. Mai più». Giunge così l’epilogo per una lunga storia andata avanti da dicembre 2006 a giungo 2007 quando i serresi furono costretti a cedere Macchia Soprana per salvare Valle della Masseria. Un braccio di ferro che vide in prima linea anche l’allora ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio e che comportò le dimissioni del commissario straordinario per l’Emergenza rifiuti Guido Bertolaso.