Rifiuti, tutti contro Lepore: "Doveva stare zitto"
«La devono smettere di pensare che la soluzione dei problemi di Napoli passi per l’Irpinia. Il procuratore Lepore ha perso una buona occasione per stare zitto»: è di indignazione e rabbia la replica degli amministratori irpini all’indicazione del Procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, che - nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione parlamentare di inchiesta su rifiuti e illeciti - ha indicato l’Irpinia e il Sannio come luoghi in cui costruire un’unica discarica per superare l’emergenza regionale, principalmente della provincia partenopea. «Siamo stupiti e increduli - dichiara il numero uno di Palazzo Caracciolo, Cosimo Sibilia - rispetto alle parole del Procuratore. La mia linea, però, non cambia: sono al fianco del nostro territorio e della gente di questa provincia». Sibilia ha contattato l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, per discutere della possibilità di allargare il periodo in cui l’Irpinia concede solidarietà al napoletano attraverso la discarica di Pustarza. Guarda oltre e prova a tracciare un piano di lavoro per risolvere del tutto la problematica rifiuti, invece, il senatore del Pd, Enzo De Luca. Oggi alla Camera presenterà il suo disegno di legge con Bersani, Franceschini, Finocchiaro e Bonavitacola. «Ho chiesto a Lepore, così come al presidente Cesaro, al sindaco Iervolino e all’assessore Romano se fossero favorevoli all’utilizzo delle cave dismesse e abbandonate per superare l’emergenza, fermo restando la provincializzazione del ciclo integrato. Ho evidenziato attenzione e, in alcuni casi, anche ampia condivisione, tanto che Romano, dal quale ho potuto riscontrare una presa di coscienza rispetto al ruolo dei Comuni, ha annunciato che sta lavorando in tal senso. Personalmente, non ho alcuna intenzione di condurre battaglie di parte, sto lavorando al superamento complessivo dell’emergenza attraverso un’ipotesi che contribuirebbe anche a bonificare le cave. Non è, però, tollerabile che gli esponenti del governo continuino a fare spot elettorali e a speculare sul problema dei rifiuti. E c’è troppa leggerezza da parte di alcune istituzioni territoriali». Amaro e di rabbia il commento degli amministratori locali. «Lepore - dice il sindaco di Andretta, Angelantonio Caruso - ha perso un’occasione per stare zitto, intervenendo nel merito di una questione di cui non ha alcuna competenza, finendo esclusivamente per alimentare confusione. Invece di pensare ancora che il problema di Napoli si risolve in Irpinia, lascino lavorare le istituzioni preposte per trovare le soluzioni necessarie per uscire dall’emergenza». Va giù duro anche il sindaco di Bisaccia, Salvatore Frullone, che chiede di mantenere alta la guardia. «Siamo talmente tenuti in scarsa considerazione - spiega - che, almeno fino a quando non viene concretizzato il provvedimento di cancellazione del Formicoso dalla lista dei siti da adibire a discarica, non si possono deporre le armi. Le parole di Lepore dimostrano che si è perso del tutto il rispetto per gli altri: invece di dire avremmo dovuto fare la raccolta differenziata, si continua a immaginare di poter scaricare su altri le proprie emergenze. È assurdo che personalità delle istituzioni non si rendano conto che bisogna cambiare la cultura per non consentire alla camorra di continuare a fare affari d’oro. Queste dichiarazioni sono sintomo della bassezza raggiunta dal livello culturale e dal senso delle istituzioni». Batte gli stessi tasti il primo cittadino di Savignano, Oreste Ciasullo: «Non capisco a che titolo il procuratore Lepore possa intervenire in una materia già molto dibattuta a livello istituzionale. La provincia di Avellino, tra l’altro, ha già dato fin troppo e sta continuando a offrire solidarietà attraverso la discarica di Pustarza. Mi auguro che si arrivi presto ad una vera provincializzazione e a una gestione virtuosa, risultati raggiungibili attraverso alte percentuali di raccolta differenziata: solo diminuendo le quantità dei rifiuti prodotti si può pensare di risolvere il problema». Ciasullo, però, non chiude in maniera netta rispetto alla possibilità di prolungare il periodo di solidarietà nei confronti della provincia di Napoli. «Allo stato attuale - aggiunge - vengono conferite in discarica le stesse quantità della fase in cui abbiamo assicurato solidarietà alla provincia di Salerno. Si può, dunque, anche pensare di prorogare i termini dell’intesa, fermo restando i tonnellaggi invariati e la necessità di definire un periodo limitato. La quarta vasca di Pustarza non sarà completa in tempi brevi e dobbiamo evitare che, per aiutare altri territori, la provincia di Avellino rischi di andare in emergenza».