Ok al piano, in Spagna 20mila tonnellate al mese

Accordo con una società andalusa per lo smaltimento. La spazzatura sarà spedita via mare
18 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La Situazione a Napoli Partono i bastimenti. La Provincia e la A2A, la società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra e l'impianto di tritovagliatura di Caivano, provano a spedire i rifiuti via mare. Questa volta in Spagna. Hanno, infatti, convinto un'impresa spagnola a prelevare la frazione umida che continua a ingombrare gli impianti. Ieri i rappresentanti della ditta dell'Andalusia che provvederà al trasporto e allo smaltimento in discarica hanno avuto un incontro a piazza Matteotti con i tecnici degli enti interessati e i rifiuti dovrebbero prendere il largo in quantitativi significativi - circa 5mila tonnellate a settimana - dopo essere stati imbustati nei sacchi che in guerra si utilizzano per le fosse comuni. In questo modo dovrebbe essere possibile cominciare a liberare gli stir. E a pagare dovrebbe essere la Protezione civile: circa 70 euro a tonnellata dovrebbe costare lo smaltimento, e quasi altrettanti dovrebbe essere spesi per il trasporto. Naturalmente saranno necessarie le autorizzazioni che sempre accompagnano i cosiddetti «trasporti transfrontalieri». Per concludere il tutto ci vorrà qualche settimana, probabilmente un mese. Un'altra carta la Campania la giocherà oggi nel corso della conferenza Stato-Regioni. Il ministro Raffaele Fitto ha infatti integrato l'ordine del giorno della conferenza unificata con la «questione relativa alla problematica dei rifiuti della Campania». Il tentativo è quello di rimuovere l'opposizione decisa dei governatori ad accogliere la spazzatura prodotta nella provincia di Napoli. Lunedì, dopo la seduta del consiglio provinciale nella quale era stato annunciato l'accordo raggiunto con la Hera per far lavorare l'umido negli impianti di biomasse, era saltato il trasferimento in Emilia. La settimana precedente era successa la stessa cosa con la Puglia. Il Veneto aveva fatto sapere di essere contrario ad accettare i rifiuti campani prima ancora di essere interpellato. Una levata di scudi. Solo in Calabria è stato dato il via agli sversamenti, anche se a Pianopoli una frana e un allagamento hanno reso difficile ogni sversamento. La Regione, dal canto suo, ha pubblicato un bando per chiedere alle imprese di tutta Europa «manifestazioni d'interesse» ad accettare la spazzatura campana. Sono arrivate diciotto risposte che dovranno essere valutate. Ma ci vorrà del tempo e ogni ora che passa solo nella città di Napoli si depositano 50 nuove tonnellate di immondizia in strada. Così martedì il prefetto Andrea De Martino ha prima telefonato a Palazzo Chigi e poi ha scritto una lettera alla presidenza del consiglio dei ministri chiedendo di valutare anche in sede di stato regioni ogni forma di collaborazione. Quella degli amministratori è diventata una corsa contro il tempo per evitare il disastro ambientale che secondo il presidente della commissione ecomafie, Gaetano Pecorella, ci troveremo a fronteggiare se nello spazio di trenta giorni non saranno trovate soluzioni. E la pioggia ha reso ancora più difficile la situazione in città: all'Asìa è stata data la possibilità di conferire maggiori quantitativi nello stir di Tufino, e quindi la quantità di rifiuti in strada è tornata a diminuire sfiorando la quota di 3mila tonnellate. Ma la pioggia ha sparso il contenuto dei sacchetti lungo i marciapiedi rendendo difficile il passaggio.

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