«IrpiniAmbiente», salta l’incontro sulla forza lavoro

Il sindacato azzurro chiedeva un numero elevato di delegati
17 novembre 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino Avellino

Parte con il piede sbagliato il percorso per l'accentramento del ciclo integrato dei rifiuti in un unico soggetto, IrpiniAmbiente. L'appuntamento con le organizzazioni di categoria - convocato per affrontare la questione del personale, uno dei tanti nodi che ancora si frappongono tra la società provinciale e la gestione diretta del comparto - è saltato a causa della richiesta del sindacato azzurro di far partecipare al tavolo un numero notevole di delegati. Un rinvio che, però, non preclude il raggiungimento dell'obiettivo che IrpiniAmbiente e la maggioranza delle sigle sindacali si sono preposti: la società provinciale deve gestire, dal 2011, il ciclo integrato in maniera diretta ed unitaria. Il capitolo è tutt'altro che agevole, anche perché ai lavoratori già acquisiti dello Stir (stabilimento di trito vagliatura ed imballaggio rifiuti, ex Cdr) e agli addetti di Asa, Av2 ecosistema e dei due consorzi, si uniscono anche i dipendenti attualmente in forza ai comuni e impegnati nelle attività di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. Inoltre, c'è pure da fare i conti con la volontà dei vertici di IrpiniAmbiente di lasciare lo spazzamento in carico agli enti locali - assorbendo un operatore ogni 900 abitanti - e di applicare il contratto Fise, poco gradito alle parti sociali che spingono per il contratto Federambiente. Lo scoglio principale per il raggiungimento di un'intesa è rappresentato, però, dal capitolo esuberi che - seppur non ufficializzato nei numeri - è emerso già dal piano industriale della società provinciale. Il direttore generale di IrpiniAmbiente, Michele Mirelli, ha pure prospettato - nel corso della trasmissione «Il Punto su Mille» su Tv Mille - le soluzioni, dicendosi ottimista rispetto alla conclusione positiva del confronto con le organizzazioni di categoria. «Stiamo pensando - ha spiegato Mirelli - di creare un bacino dal quale assorbire i lavoratori in esubero non appena se ne presenti la necessità. Non è da escludere la possibilità di ricorrere, d'accordo con i sindacati, pure ai prepensionamenti del personale più anziano eventualmente sostituito da giovani che verrebbero formati per le nuove attività». Il direttore generale di IrpiniAmbiente ha, inoltre, focalizzato l'attenzione sugli obiettivi a lungo termine della società provinciale, che guarda già al futuro e lavora per arrivare, entro il 2012, ad una gestione ottimale a prezzi contenuti, rispetto agli attuali 150 euro circa ad abitante previsti dal piano industriale. L'accentramento di tutte le funzioni in un unico soggetto è, dunque, un obiettivo non completamente raggiunto. Numerosi gli aspetti ancora da affrontare ed i nodi da sciogliere, a cominciare da quello della morosità dei comuni.

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