Intesa sui rifiuti, cinque giorni di solidarietà

A Pustarza i camion di Caivano, ad Acerra le ecoballe di Pianodardine. Sì a cancellare Andretta
16 novembre 2010 - Matteo Lapolito
Fonte: Il Mattino

L’Irpinia farà la sua parte per aiutare la città di Napoli sommersa dai rifiuti, ma a precise garanzie per il sito in funzione di Pustarza e la cancellazione di quello ipotizzato sul Formicoso quale area per la realizzazione di nuovi impianti. La discarica di Savignano accoglierà per soli cinque giorni immondizia proveniente dal capoluogo campano. Non si tratterà di rifiuti «tal quale», cioè raccolta dalla strada e portati nello sversatoio, ma di materiale trito-vagliato e trattato dagli Stir. Palazzo Caracciolo ha dunque accolto la proposta dell’assessorato regionale all’Ambiente di compensare con il conferimento al termovalorizzatore di Acerra di 1500 tonnellate di Cdr giacenti - sotto forma di ecoballe - allo Stir di Pianodardine con 1500 tonnellate complessive di Fos che dallo Stir di Caivano saranno conferite alla discarica di Savignano per i prossimi cinque giorni. Ancora: il Comune di Savignano è stato incaricato dalla Provincia di Avellino di effettuare scrupolosi controlli sui camion in ingresso. La decisione è arrivata ieri mattina, presso la sede della Presidenza del Consiglio Regionale a Napoli, dove s’è tenuta una nuova riunione del Tavolo inter-istituzionale per esaminare i problemi legati all’emergenza rifiuti che si registra nel capoluogo campano (ieri si sono vissuti momenti di tensione con l’immondizia scaricata al centro di via Marina, con gravi ripercussioni sul traffico). All’incontro hanno preso parte rappresentanti della giunta e del consiglio regionale della Campania e delle cinque amministrazioni provinciali. Presenti al tavolo il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia e l’assessore all’Ambiente, Domenico Gambacorta. Nel corso della riunione è stato confermato il principio che ogni Provincia debba provvedere allo smaltimento dei rifiuti all’interno del proprio territorio e si sono date indicazioni alla Provincia di Napoli affinché entro sei mesi provveda a realizzare impianti di smaltimento finale sul proprio territorio. È stato, inoltre, sottoscritto un documento che fissa nove principi con i quali si chiede al consiglio dei ministri di integrare quanto previsto dalla legge 26 del 2010, in particolare la cancellazione dei siti di discarica ipotizzati (Valle della Masseria, Andretta, Cava Vitiello) e che le Province, previo accordo con i Comuni, si incaricheranno della organizzazione e dello svolgimento della raccolta dei rifiuti. Viene richiesta, infine, la deroga al Patto di Stabilità per le spese sostenute dagli enti locali per il ciclo integrato dei rifiuti. Una richiesta in tal senso era stata avanzata da Palazzo Caracciolo lo scorso 23 maggio, con una nota del presidente Sibilia, che ottenne parere favorevole della Protezione Civile. Un modo per agevolare gli enti locali ad investire nella gestione dei rifiuti senza attendere che la crisi s’inneschi, magari attendendo poi interventi commissariali. Per oggi, intanto, è attesa la riunione del consiglio dei ministri, nell’ambito della quale dovrebbe arrivare il via libera definitivo alla cancellazione del sito del Formicoso ad Andretta tra quelli individuati nel 2008 per la realizzazione di nuove discariche. Le popolazioni dell’Alta Irpinia aspettano con trepidazione il provvedimento da parte del governo, che scrive la parola fine a un lungo capitolo di preoccupazioni e proteste. Infine, è già pronta l’exit strategy per superare l’emergenza a Napoli. Dopo i conferimenti nelle province di Salerno, Caserta e Avellino, l’immondizia del capoluogo partenopeo verrà trasferita in parte fuori regione. Per il resto verrà bruciata nel termovalorizzatore di Acerra o smaltita nella discarica di Chiaiano. Nel frattempo, bisognerà individuare una serie di siti per lo smaltimento finale dell’immondizia, sempre sul territorio della provincia napoletana.

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