E la strada del vulcano si trasforma in discarica
«Gli occhi di Napoli» che guardano i rifiuti, così come «Il Torso del Vesuvio», che fa bella mostra tra carte e lattine. Sono solo due delle dieci sculture in pietra lavica del «Creator Vesevo», il museo all'aperto di Ercolano realizzato sulle pendici del vulcano, con opere progettate da scultori di fama internazionale, tra cui il napoletano Lello Esposito. Accanto ai soliti fazzoletti, piatti in plastica e bottiglie lasciate nei pressi di numerose sculture (una delle quali è stata da tempo anche imbrattata con spray colorato), da alcuni giorni sono spuntati veri e propri sversatoi con tanto di mobili, elettrodomestici e qualche materasso. I rifiuti sono stati depositati illegalmente sia nei pressi dell'edificio storico dell'Osservatorio Vesuviano, sia lungo la strada che conduce alla sommità del cratere, a poca distanza dalle opere. E così, come già accaduto in passato, il cuore del Parco Nazionale si è trasformato in una discarica a cielo aperto. Ieri, così come nei giorni scorsi, il triste spettacolo ha catturato l'attenzione dei turisti che a bordo di bus e di auto private hanno fotografato le sculture facendo lo slalom tra erbacce e rifiuti. A lanciare l'allarme sono, in particolare, le guide vulcanologiche che ogni giorno accompagnano i turisti al cratere. «È uno spettacolo indegno - affermano alcuni lavoratori -. Ormai anticipiamo le curiosità dei visitatori spiegando loro che siamo in emergenza. Ma noi siamo qui ogni giorno e purtroppo ci rendiamo conto che bisogna combattere con i depositi illegali di ingombranti che in questo periodo stanno aumentando, ma soprattutto con carte, bottiglie, bicchieri e lattine lasciati ogni giorno da chi viene al Vesuvio e non rispetta l'ambiente: l'emergenza, in pratica, è quotidiana».