Il sindaco straccia il patto senza discarica 18 Comuni

Torna il caos a Terzigno, stop ai camion, aggrediti due autisti
15 novembre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

Resta in vigore l’ordinanza che vieta ai camion dei 18 Comuni della zona rossa del Vesuvio di sversare nella discarica Sari di Terzigno. Il sindaco Domenico Auricchio l’ha firmata sabato sera, al termine di un consiglio comunale affollatissimo. Il primo cittadino ha dato seguito alle richieste pressanti dei cittadini, che gli hanno chiesto di disporre il blocco degli autocompattatori alla luce delle recenti analisi dell’Arpac, che attestano l’inquinamento della falda acquifera nella zona intorno alla discarica. Proteste a Terzigno La stessa ordinanza è stata scritta da un pool di avvocati vicini ai comitati, certi che il sindaco può intervenire per «gravi ragioni di salute pubblica». Dal pomeriggio di ieri, sono partiti i fax all’indirizzo dei 18 Comuni del vesuviano. Stop ai camion, dunque: scaricare non si può, almeno fino a quando il dispositivo resta in piedi. E c’è chi è rimasto con gli automezzi pieni di immondizia: è il caso del Comune di Boscoreale, il cui sindaco Gennaro Langella ha spiegato: «Avremmo dovuto scaricare, ma se esiste un’ordinanza noi la rispetteremo». Si tratta, ora, di capire fino a quando il dispositivo possa «resistere». Il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, ha infatti avanzato delle contestazioni di tipo giuridico, chiedendo un supplemento di documentazione. Il prefetto non può procedere alla revoca dell’ordinanza perché nel caso di questioni sanitarie la massima autorità resta il sindaco del Comune, ma può contestarla se essa non regge dal punto di vista legislativo. Per discutere della situazione, il sindaco Domenico Auricchio e il presidente del consiglio comunale Stefano Pagano hanno anche incontrato, a Terzigno, il presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro e alcuni tecnici dell’Arpac. Gli amministratori locali vogliono vederci chiaro sulle analisi dell’agenzia per l’ambiente, capire se esiste un nesso tra l’inquinamento della falda e la presenza dell’impianto e, soprattutto, dare una risposta ai cittadini, sempre più arrabbiati e pronti alla battaglia. A Cesaro hanno spiegato che la puzza dalle parti della discarica continua ad essere fortissima e che alcuni Comuni, quelli più popolosi, non sempre rispettano i patti, portando in discarica anche l’umido, oltre che solo il secco come invece dovrebbero fare. «Così non è possibile andare avanti, la gente è esasperata e vuole risposte certe. La prima risposta da dare è impedire che ci sia ancora il cattivo odore», dice il sindaco Auricchio, criticato dal commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha definito «tardiva» l’ordinanza. Le pressioni della piazza, insomma, sono sempre più forti, al punto di orientare anche le scelte dei politici locali. I comitati cantano vittoria: «È sempre più evidente che la democrazia oggi è rappresentata dai cittadini che si frappongono al funzionamento di uno sversatoio mefitico in cui si continua a inquinare in deroga a ogni principio democratico, mentre chi militarizza il territorio è portatore di un arbitrio autoritario e illegale», dicono in un comunicato quelli del Comitato per la difesa del territorio dell’area vesuviana. Stamattina, poi, Legambiente tornerà in procura a Nola a portare ulteriori documenti ai magistrati che stanno indagando dopo la denuncia e la richiesta di sequestro preventivo del sito. La rotonda di via Panoramica, poi, resta presidiata e gli autisti dei camion sono tornati ad essere aggrediti, come ai tempi della guerriglia. È accaduto in due momenti diversi nella mattinata di ieri, quando l’ordinanza non era in vigore perché non era stata ancora notificata: in via Settetermini a Boscoreale un autista è stato picchiato (per lui due giorni di prognosi) mentre in via Zabatta a Terzigno ad un altro sono state sottratte le chiavi. Intanto, anche negli altri tre Comuni coinvolti nella vicenda si spinge per indurre i sindaci a seguire l’esempio di Terzigno. La possibilità di adottare un’ordinanza simile verrà avanzata dai gruppi di opposizione ai sindaci di Boscotrecase, Agnese Borrelli e Trecase, Gennaro Cirillo, mentre della questione a Boscoreale si discuterà martedì in consiglio comunale. “Vogliamo che ci sia compattezza tra i sindaci, sono stati loro a chiedere le analisi delle falde. Ora che i risultati sono negativi ne prendano atto e chiedano la chiusura definitiva della Sari”, dice Franco Matrone della rete dei comitati.

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