Raccolta ancora bloccata, crescono i cumuli

In città la spazzatura cresce al ritmo di 50 tonnellate ogni ora. Il comune: servono discariche
15 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

I rifiuti a Napoli Cinquanta tonnellate di spazzatura in più per ogni ora che passa: e a Napoli si torna a sfondare quota duemila. Oggi i napoletani troveranno nelle strade 2100 tonnellate di rifiuti. Il Comune sta valutando l’ipotesi di chiedere ufficialmente al governatore Caldoro e al presidente Cesaro di autorizzare gli sversamenti nelle discariche di Savignano e San Tammaro. Solo questo provvedimento potrebbe permettere alla città di liberarsi, almeno in parte, della spazzatura che ormai l’assedia. Ieri mattina l’Asìa aveva 115 compattatori pieni che non avevano avuto possibilità di sversare: dall’ufficio flussi, infatti, era arrivata l’indicazione di dirigere i camion verso Chiaiano e Caivano. Nella discarica sono state portate poco più di seicento tonnellate, l’impianto di Caivano ha chiuso prima che i mezzi, che erano in fila da ore, potessero sversare. Anche stanotte le uniche due mete sono state quelle della notte precedente, il che vuol dire che ci siamo liberati a stento della metà della spazzatura raccolta. Il resto si andrà ad aggiungere alle 1500 già depositate. Una situazione drammatica che la disponibilità data dalle province di Caserta e Avellino per raccogliere trecento tonnellate al giorno di umido dagli stir di Giugliano e Tufino potrà solo lievemente migliorate. In tutto si porteranno via tremila tonnellate e quindi se ne potranno lavorare seimila che equivalgono a poco più della produzione di due giorni dell’intera provincia. Ci vorrà ancora qualche giorno per attivare l’accordo con la Hera e far partire i mezzi diretti verso gli impianti di biomasse del centro Italia, di più per portare l’umido in Spagna. Resta ancora lontano, dunque, l’obiettivo di liberare gli stir dalla frazione umida per poter attivare il processo di stabilizzazione che ci permetterebbe di rientare nelle regole europee. E non solo: il materiale stabilizzato può essere utilizzato come terreno di copertura per le discariche o per riempire le cave. Ma l’obiettivo sembra ancora lontano.A Tufino infatti c’è già l’impianto di biostabilizzazione (la magistratura lo dissequestrò solo quando ebbe la garanzia del funzionamento della struttura). A Caivano la A2A sta provvedendo in proprio alla manutenzione straordinaria. Per Giugliano la Protezione civile aveva contattato nel 2008 un’azienda, la Consorzio Ambiente, pronta a utilizzare il sistema Bio control Gore (brevettato dalla famiglia dell’ex candidato alla Casa Bianca, Al Gore). Una tecnica che avrebbe permesso l’avvio del procedimento in tempi relativamente brevi utilizzando dei manicotti di materiale sintetico al posto delle canaline attualmente ostruite e che non sarebbero state rimesse a posto. L’azienda fece anche dei test. Poi non se ne è saputo più niente.

Nuovo piano in Consiglio provinciale

Oggi seduta del consiglio provinciale dedicata al tema rifiuti nella quale Cesaro presenterà il piano dell’amministrazione. Non sono previste nuove discariche fino all’esaurimento di quelle di Terzigno e Chiaiano che chiuderanno tra la primavera e l’estate del 2011. Il presidente spiegherà che sono già al lavoro i tecnici per individuare i siti che serviranno dopo e che dovranno durare fino al 2004 quando presumibilmente sarà completato il termovalorizzatore di Napoli est. La capacità complessiva deve essere di 350 mila tonnellate. Due gli obiettivi immediati: raggiungere in tutta la provincia una media del 25 per cento di differenziata e svuotare gli stir.

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