"Da Napoli solo 200 tonnellate di rifiuti al giorno"

Sibilla fissa i paletti: tempi certi per lo sversamento a Pustarza e cancellazione del Formicoso
14 novembre 2010 - Matteo Lapolito
Fonte: Il Mattino Avellino

Domani il summit decisivo per verificare se anche l’Irpinia accoglierà una quota dell’immondizia di Napoli. Le province di Salerno e Caserta hanno dato già la loro disponibilità. Anche quella di Avellino vuole fare la sua parte, «ma a determinate condizioni», ribadisce il presidente di Palazzo Caracciolo, Cosimo Sibilia. Al suo fianco scende il sindaco del capoluogo, Giuseppe Galasso. Il quale, apprezzando la posizione di Sibilia, dichiara: «Per fronteggiare l’ennesima emergenza rifiuti a Napoli, la Provincia di Avellino ha deciso di rendere disponibile, a determinate condizioni, la discarica di Pustarza. Anche questa volta non facciamo mancare la nostra solidarietà, ma dobbiamo tenere alta l’attenzione per non vanificare il lavoro fin qui svolto. Abbiamo raggiunto traguardi importanti - continua Galasso - sia in materia di raccolta differenziata dei rifiuti, la città di Avellino è tra i capoluoghi di provincia più virtuosi, sia per quanto riguarda il progetto di provincializzazione del ciclo integrato di raccolta e smaltimento dei rifiuti». Il primo cittadino, in scia con il presidente della Provincia, pretende rispetto per il Formicoso, e invita a non abbassare la guardia. Si attendono, dunque, le determinazioni dell’Amministrazione provinciale di Avellino rispetto alle richieste che giungono dal capoluogo campano. A confermarlo è l’assessore comunale all’Igiene Urbana di Napoli, Paolo Giacomelli: «Stiamo aspettando le decisioni di Avellino. Benevento, invece, resta fuori perchè la discarica è in condizioni tali da non poter accogliere più rifiuti di quanti ne prenda». Sibilia, dal canto suo, rimarca le condizioni per concedere l’ennesima solidarietà. «L’Irpinia è una terra generosa, - evidenzia - per sedici anni ha accolto i rifiuti di tutta la regione nella discarica di Ariano, anche stavolta vogliamo dare il nostro contributo, ma a determinate condizioni. Le quote dovranno essere limitate, non più di duecento tonnellate al giorno. Rifiuti che devono essere scrupolosamente controllati. E E poi, servono certezze sul periodo degli sversamenti». Il presidente della Provincia non fa sconti e ribadisce la necessità di cancellare dall’elenco dei siti individuati per l’eventuale realizzazione di nuove discariche quello del Formicoso: «Abbiamo avuto già rassicurazioni in merito. Ma aspettiamo il decreto del governo per scrivere la parola fine su questo capitolo». Altra questione sulla quale Sibilia non transige riguarda la provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti: «Questo sistema di gestione, sancito per legge, non va assolutamente toccato. A Napoli ci stanno provando, noi vogliamo garanzie. Su tutti questi punti il governatore Caldoro deve impegnarsi con un atto scritto». Domani tornerà a riunirsi il tavolo inter-istituzionale promosso dal Consiglio regionale della Campania per affrontare l’ennesima emergenza napoletana. In quella sede s’attende la certificazione delle richieste della Provincia di Avellino. Solo dopo ci sarà il semaforo verde ai conferimenti, limitati a soli cinque giorni, nella discarica di Pustarza a Savignano. Se tutto dovesse filare liscio, i camion potrebbero cominciare ad arrivare da martedì o mercoledì prossimo. Si tratta di un massimo di sette automezzi giornalieri, provenienti dagli Stir di Caivano e di Tufino. All’appuntamento presso il Centro direzionale di Napoli parteciperanno i presidenti delle cinque amministrazioni Provinciali, con i rispettivi assessori al ramo, il governatore Stefano Caldoro, il suo delegato all’Ambiente, Giovanni Romano, il numero uno dell’assemblea regionale, Paolo Romano, i capigruppo di maggioranza e opposizione del parlamentino campano e il presidente della commissione consiliare all’Ambiente, Luca Colasanto e il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino. Proprio quest’ultima è stata ieri bersaglio di non poche polemiche per le sue infelici dichiarazioni, relative alla disponibilità delle altre province ad accogliere l’immondizia del capoluogo campano. La sua affermazione «a Napoli accogliamo i malati di tutta la regione» ha fatto infuriare rappresentanti istituzionali, esponenti politici e semplici cittadini.

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