Vaos a Terzigno, il Sindaco ordina "Stop ai camion"
diciotto comuni non potranno sversare
Terzigno. I diciotto Comuni della zona rossa del Vesuvio non possono sversare nella discarica Sari per ragioni di salute pubblica, visto che le falde acquifere intorno al sito sono inquinate. Parola di Domenico Auricchio, sindaco di Terzigno, che ieri sera ha firmato un’ordinanza dopo quasi tre ore di consiglio comunale. La firma di Auricchio c’è stata davanti a centinaia di cittadini: quasi un atto solenne, che ha scatenato applausi, grida e persino uno svenimento. L’ordinanza sarà notificata solo questa mattina ai diciotto Comuni che, in base all’accordo con il premier, possono utilizzare l’impianto di località Pozzelle. In pratica, con questa ordinanza la discarica Sari non viene chiusa, ma viene imposto ai camion degli enti della zona rossa di non venire a portare la spazzatura a Terzigno perché l’inquinamento dei pozzi «determina un grave pericolo per la salute pubblica». Non è escluso che il dispositivo venga revocato dal prefetto, come peraltro è avvenuto anche in passato dinanzi ad ordinanze simili. È lo stesso vicesindaco Francesco Ranieri ad ammetterlo: «Lo abbiamo fatto per dimostrare ai cittadini che siamo con loro, ma sappiamo benissimo che il prefetto potrebbe farci tornare indietro». Certo è che i comitati ora cantano vittoria: «Si tratta di un risultato raggiunto solo perché noi abbiamo insistito. Ancora una volta hanno vinto i cittadini. Il nostro territorio è in pericolo ed è nostro dovere difenderlo», spiega Lina Auricchio. La firma di ieri è l’esito di un lungo braccio di ferro tra i comitati e gli amministratori comunali di Terzigno cominciato venerdì. Dopo un’assemblea infuocata, un pool di avvocati si è reso disponibile a scrivere un’ordinanza che impedisse gli sversamenti. Un’ordinanza «inattaccabile», a prova di revoca del prefetto. Ora di consulti e studi, poi la stesura, nella serata di venerdì. Auricchio ha preso tempo e ieri in consiglio comunale si è fatto anche accompagnare da un legale di fiducia, Enrico Pietrangeli, che ha spiegato alla folla come fosse impossibile firmare un’ordinanza del genere. I cittadini, però, non hanno voluto sentire ragioni e gli avvocati Cristina Falciano, Maria Rosaria Esposito, Ciro Laviano, Giovanna Girardi e Maria Stanziano hanno ribadito la bontà del loro documento. Le opposizioni, poi, non hanno fatto mancare strali e accuse alla maggioranza, tacciata di sopportare passivamente la presenza della discarica. Alla fine le pressioni hanno avuto la meglio: il consiglio comunale, all’unanimità, ha votato una mozione che invitava il sindaco a disporre l’ordinanza e Auricchio ha messo la sua firma sotto le due pagine dell’ordinanza aggiungendo: «Siamo tutti sulla stessa barca», chiamando la sua gente quasi a una forma di corresponsabilità.