Il monito della Provincia: Maruzzella rischia di scoppiare

I capogruppo di maggioranza: no al conferimento indiscriminato rischiamo una nuova crisi
12 novembre 2010
Fonte: Il Mattino

I capigruppo della maggioranza di centrodestra al Consiglio provinciale sono contrari al conferimento nella discarica Maruzzella di san Tammaro dei rifiuti provenienti da altre province campane. Lo hanno ribadito ieri mattina nel corso di un incontro svoltosi nella sala giunta della provincia al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente Domenico Zinzi e il presidente del Consiglio provinciale, Giancarlo Della Cioppa, il capogruppo del Pdl Giovanni Schiappa, il capogruppo dell'Udc, Angelo Piccolo, il capogruppo del Nuovo Psi e portavoce del Gruppo Federato che include, oltre al Nuovo Psi anche Noi Sud, Adc e Mpa, Pietro Riello, e i segretari provinciali di Udc e Nuovo Psi, Angelo Consoli e Nicola De Nuccio. Durante la riunione è «stato ribadito - è spiegato in una nota - che la provincia di Caserta non può ricevere ancora rifiuti dalle altre province campane, in quanto in Terra di Lavoro è in funzione presente la sola discarica San Tammaro (Maruzzella) e, qualora venisse consentito alle altre province di conferire rifiuti, verrebbe a saturarsi in tempi molto brevi l'unico invaso attualmente esistente, andando inevitabilmente incontro ad una grave emergenza rifiuti. Ad accrescere le preoccupazioni dell'amministrazione provinciale, poi, c'è l'obbligo - prosegue la nota- imposto in sede di conferenza di servizi, di conferire nella discarica Maruzzella di San Tammaro le circa 500mila tonnellate di rifiuti che per ora sono depositate nella discarica di Ferrandelle, poco distante, e che per oltre il 70 per cento sono composte da spazzatura proveniente da altre zone della regione, da aggiungere alle 200mila tonnellate sversate nelle piazzole allestite nella fase precedente la costruzione della discarica Maruzzella». «L’impossibilità ad accogliere la spazzatura delle altre province campane - ha sottolineato il presidente Zinzi - nasce dall'esigenza di voler evitare l'insorgere, nel giro di qualche mese, di una drammatica emergenza rifiuti anche in provincia di Caserta».

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