Stir bloccato, camion stracolmi: è emergenza
Seconda giornata di protesta dei dipendenti del Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta dinanzi all'impianto Stir di Santa Maria Capua Vetere. Cominciata mercoledì mattina, la mobilitazione prosegue in attesa di notizie certe sul destino lavorativo e sul pagamento delle retribuzioni arretrate. E a niente è servita la presa di distanza del Sindacato Azzurro che ha definito «strumentale» la protesta invitando i manifestanti ad attendere i tempi tecnici dopo la firma dei mandati da parte del neo commissario liquidatore del Consorzio Unico di Bacino. Il presidio non si è fermato neanche per la notte e ieri mattina un camion, posizionato all'ingresso dell'impianto Stir, continuava ad impedire l'accesso da parte degli autocompattatori. All'esterno una lunga colonna di camion carichi di rifiuti provenienti dai comuni del Napoletano. Ischia, ma anche Quarto e Melito. Sono diciotto in tutto i Comuni napoletani autorizzati a sversare nell'ex Cdr in base ad un'ordinanza regionale dal 26 ottobre e fino a nuova disposizione. Ma dal giorno della protesta l'accesso al sito è impedito anche ai camion provenienti dai comuni del Casertano i cui rifiuti sono fatti confluire - come da comunicazione fatta pervenire dal direttore dell'impianto Stir agli Enti interessati - presso altri impianti sul territorio fino a quando non cesserà la protesta. Intanto sul conferimento dei rifiuti solidi urbani provenienti dai comuni del Napoletano è montata la protesta in città. Soprattutto sul metodo seguito da Provincia e Regione. Nessuna comunicazione ufficiale relativa a questa attività di conferimento, infatti, sarebbe pervenuta agli uffici comunali né tantomeno al sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio. «Dal punto di vista tecnico pratico – ha rassicurato l'assessore all'ambiente del comune di Santa Maria, Alfonso Salzillo - non esistono complicazioni. L’impianto Stir può trattare fino a circa 700 tonnellate di rifiuti al giorno. L’unico problema riguarda la modalità di esecuzione di un provvedimento che interessa in maniera più che diretta la città di Santa Maria Capua Vetere ma che Provincia e Regione non hanno ritenuto necessario comunicare nei tempi e nei modi giusti. Siamo venuti a conoscenza delle tre ordinanze perché io, in prima persona, mi sono recato presso l’impianto Stir. Ho potuto verificare che tutto è eseguito secondo i termini stabiliti dalla legge ma – continua con una nota polemica il delegato - resta l’amarezza per il trattamento ricevuto: la città doveva essere informata ed è grazie a queste leggerezze che si crea allarmismo e confusione». Nella giornata di ieri poi, a rimarcare l'assoluta mancanza di comunicazione intercorsa tra gli Enti in questo caso, l'assessore Salzillo e il dirigente dell'ufficio ambiente del Comune sammaritano hanno inviato una lettera al Prefetto, al Presidente della Provincia, al Governatore, all'Asl, all'Arpac in cui si critica il metodo adoperato e si chiede l'istituzione di un tavolo tecnico permanente formato da tecnici degli enti interessati e volto a monitorare l'attività dello Stir. Una richiesta, questa, che fu avanzata anche nel febbraio 2009 e che rimase inascoltata. Nella nota si sollecita anche l'attivazione di maggiori controlli presso l'impianto da parte dell'Asl e dell'Arpac. Intanto ieri mattina è stata protocollata una richiesta di consiglio comunale urgente da parte del consigliere del PdL Dario Mattucci sull'argomento «per addivenire all’auspicata formulazione di un ordine del giorno conclusivo e condiviso, per valutare e supportare ogni iniziativa utile a preservare la salute dei cittadini».