Veleni nelle falde nuova rivolta sotto il Vesuvio
I comitati: fermeremo tutti i camion
Nel Parco Vesuvio si torna a parlare di proteste, blocco dei camion e della necessità di chiudere la discarica Sari. Se ne parla da ieri mattina, quando ad Ottaviano, nella sede dell’ente al Castello Mediceo, sono stati resi noti i risultati delle analisi effettuate dall’Arpac e dai tecnici di fiducia dei comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase alle falde acquifere vicine alla discarica. Sono stati proprio i tecnici dei Comuni ad illustrare l’esito degli esami. Le loro parole, un lungo elenco di dati accompagnato da critiche durissime nei confronti di chi ha gestito l’impianto, ha provocato le ire dei cittadini, accorsi numerosi a quella che doveva essere una conferenza stampa e si è trasformata in un’assemblea infuocata. Le falde acquifere, infatti, sono inquinate e il responso, per quanto impietoso, appare incontrovertibile. Dati alla mano, nei pozzi vicini alla discarica vi sono «metalli pericolosi e sostanze fortemente cancerogene». In particolare, vi è una presenza anomala di zinco, nichel, alluminio e boro nei due pozzi a valle del sito. Dati allarmanti, già noti all’Asìa dall’aprile del 2009, ma rispetto ai quali non si è intervenuto. Ogni critica espressa dai tecnici è stata sottolineata dalla gente con applausi scroscianti, poi la rabbia è montata verso i sindaci, parte dei quali presenti alla conferenza, seduti in prima fila ma rimasti in silenzio tutto il tempo. Un coro, «assassini, assassini» si è levato nei loro confronti: i cittadini hanno rimproverato loro di aver firmato con troppa leggerezza l’accordo col premier Berlusconi che ha consentito la riapertura della Sari in cambio della chiusura di cava Vitiello, peraltro non ancora ratificata. Poi gli interventi, tesi tutti a sottolineare che la protesta deve riprendere al più presto, anche con il blocco dei camion e il tentativo di impedire lo sversamento. «Siamo stati ingannati, dobbiamo continuare a lottare per i nostri figli. Ci aspettiamo che i sindaci si mettano in prima linea a bloccare i camion e a protestare assieme a noi», ha detto Luisa Lettieri, una delle mamme vulcaniche. Ieri sera, assemblea in piazza Pace a Boscoreale e convegno sui tumori a Terzigno, nella sala parrocchiale. Da oggi nuove manifestazioni in programma. Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi, ci va giù duro: «Adesso è tempo di chiudere quella maledetta cava». I sindaci, invece, hanno preferito evitare di intervenire. Finito l’incontro, il primo cittadino di Boscoreale, Gennaro Langella, ha spiegato che «i dati non mettono in relazione l'inquinamento della falda con la presenza della discarica. I cittadini ci accusano ma se noi non tenessimo alla loro salute, non avremmo nominato dei tecnici per effettuare le analisi. Sebbene dalla Protezione civile ci avevano detto che la discarica è sicura, abbiamo voluto controllare». Anche Domenico Auricchio, sindaco di Terzigno, ha promesso «tutte le iniziative del caso», ma per ora l’unica certezza è che le analisi verranno inviate alla procura di Nola. E su questo punto comitati e sindaci si sono trovati d’accordo: «La magistratura intervenga presto».