Tumori, diabete e ischemie: ecco il dossier choc

Studio dell'Asl sulle coause di mortalità in provincia di Caserta, incidenza più elevata della media regionale
11 novembre 2010 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino

In provincia di Caserta i casi di morte per malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono più elevati della media regionale; ma attenzione anche all’incidenza del diabete e dei tumori. Sono alcuni dei dati contenuti nell’analisi del rischio sanitario e del fabbisogno assistenziale condotta dall’Asl di Caserta e allegata alla documentazione - inviata alla Regione - relativa alle modalità di attuazione del piano sanitario territoriale. Particolarmente preoccupante appare l’analisi dei dati riguardanti l’incidenza della mortalità femminile: in questa categoria spiccano le patologie tumorali, con un tasso più elevato rispetto alla media regionale. Ma, purtroppo, le cattive notizie non finiscono qui. Perché, strettamente collegato al primo, ad allarmare il commissario dell’Asl Ferdinando Romano, sono anche le cifre relative ai viaggi della speranza e alla mobilità passiva dei residenti della provincia di Caserta verso altre strutture sanitarie della Campania e di altre regioni. Una voce, quest’ultima, che nel 2008 ha determinato un calcolo della spesa sanitaria (per le pratiche di rimborso) di oltre 68 milioni di euro. Le malattie «Nella popolazione maschile residente nell’Asl - si legge nella relazione - i dati mostrano quale prima causa di morte le malattie dell’apparato cardiocircolatorio (infarto acuto del miocardio e ictus cerebrale) che si attesta al di sopra dei dati regionali. La seconda causa si identifica nelle patologie tumorali con tassi lievemente inferiori alla media regionale. Nello specifico pesano in misura maggiore i tumori dell’apparato respiratorio seguiti dall’apparato digerente (fegato e colon). Una notazione merita la patologia diabetica, indicata quale causa di morte con frequenza maggiore della media regionale». «Anche per la popolazione femminile residente - prosegue il dossier - la patologia cardiocircolatoria è al primo posto tra le cause di morte con valori intermedi rispetto alla media regionale; all’interno di questa categoria la patologia cerebrovascolare assume un peso particolare con eventi segnalati circa un terzo superiori alla media regionale. Seguono le patologie tumorali con frequenza maggiore rispetto alla regione, con peso maggiore in valore assoluto per il cancro della mammella, seguito dal cancro del colon-retto per i quali ci si ammala di più che nel resto della Campania. Terza causa di morte - conclude la relazione - è il diabete mellito che sopravanza le patologie del tratto respiratorio e digerente». Per quanto riguarda l’ictus cerebrale - viene evidenziato dallo studio - «negli ultimi dieci anni, sia in Italia che in Campania si è osservato, un trend di mortalità decrescente, mentre si è riscontrato un lieve aumento, più marcato in Campania, della mortalità per le malattie ischemiche del cuore. Dai dati di mortalità più recenti, per entrambe le malattie, in tutte le province campane, il tasso standardizzato di mortalità si presenta superiore a quello nazionale con punte massime nelle province di Napoli e Caserta». Le fughe Resta forte anche un altro allarme, quello cioè relativo ai costi sostenuti per la «mobilità passiva», vale a dire le prestazioni sanitarie erogate da altre Asl della Campania e di altre regioni d’Italia ad assistiti residenti in provincia di Caserta. Ecco qualche dato esemplificativo della situazione «fotografata» dalla relazione che il commissario dell’Asl di Caserta ha inviato nei giorni scorsi alla Regione. Nel 2007, oltre seimila pratiche sono state istituite per prestazioni erogate dall’Asl Napoli 1 (che in Campania accorpa numerosi ospedali), oltre 4 mila per l’Asl di Benevento (per gli stessi motivi). Ma appare forte, almeno fino a tutto il 2008, il «peso» della mobilità extra-regionale: 1425 prestazioni effettuate da strutture sanitarie della Regione Lombardia per un costo, fra il 2007 e il 2008, di oltre 14 milioni di euro. Stesso dicasi per le «fughe» verso strutture e ospedali dell’Emilia Romagna (11 milioni di euro di spesa assistenziale nel biennio 2007-2008), Toscana (poco più di 8 milioni). I viaggi numericamente più consistenti ed economicamente più onerosi hanno però come meta il Lazio: oltre 8 mila pratiche istruite nel 2008 per una spesa assistenziale, nel biennio 2007-2008, pari a circa 46 milioni di euro. Insomma, un esborso che, nel 2008, ha inciso complessivamente sulle casse del sistema sanitario regionale - solo per la provincia di Caserta - per 68 milioni e 320 mila euro contro i 66 milioni e 244 mila euro del 2007. Ecco perché, «una sanità di qualità e prestazioni efficienti» sono un imperativo categorico in un territorio in cui ammalarsi non può essere considerato un lusso.

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