Navi in Svezia e treni in Olanda e Polonia l’Europa a caccia dell’immondizia di Napoli

Da 80 a 190 euro ogni mille chilogrammi per smaltire all'estero la spazzatura
Affare garantito con i termovalorizzatori
11 novembre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Sono diciotto le ditte che hanno risposto all'avviso pubblico lanciato dalla Regione Campania per mandare in altre regioni o in altri Paesi i rifiuti prodotti dagli stir. Una è già stata esclusa, perché la cosiddetta manifestazione di interesse è arrivata a termini già scaduti. Le altre restano ancora in lizza. Proposte diversissime arrivate perfino da una ditta norvegese, la Avfalshandel, che vorrebbe portare i rifiuti in nave per smaltirli in tre termovalorizzatori. Poi c'è un'impresa tedesca, la Arge Returomag, che si propone per bruciare la spazzatura in undici impianti tedeschi trasportandola con treni, tir e navi. La Konsortium Kva è pronta a utilizzare sette inceneritori tedeschi. Alla Germania puntano anche la Mvv Umwelt e la Remondis che lascia aperta anche l'ipotesi di scaricare in Olanda. Poi c'è un gruppo di aziende italiane (la Difesa Ambiente, la 3Vambiente, la Igm Ambiente) pronte a trasportare i rifiuti in Germania, Olanda e perfino in Polonia. A seguire tutte le imprese italiane che vorrebbero servirsi di discariche, termovalorizzatori e impianti di trattamento italiani (Ilse, Devizia, Sogliano, Italcave, Cite, Acegas, Paoletti ecologia, Trasporti Monteleone, Consorzio laziale rifiuti). Queste si propongono di sversare in regioni come Puglia, Calabria, Lazio o in città come Forlì o Roma. Nell'elenco figurano anche ditte che non forniscono indicazione di sorta sulla fine che farebbe la spazzatura una volta partita dalla Campania. Un ventaglio di opzioni ampissimo. Almeno apparentemente: bisogna considerare, infatti, che anche la struttura stralcio fece nelle settimane scorse un bando di gara per portare il materiale tritovagliato fuori regione: vinse il consorzio Cite, ma successivamente gli sversamenti hanno incontrato notevoli difficoltà perché una delle regioni indicate, la Puglia, ha detto no all'utilizzo delle proprie discariche (no ribadito ancora ieri dall'assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro) e nell'altra, la Calabria, ci sono state innumerevoli manifestazioni di protesta. Diverso, ovviamente il discorso per quei Paesi dotati di termovalorizzatori che, a causa delle elevate percentuali di raccolta differenziata, restano senza carburante, cioè senza spazzatura. A quel punto i rifiuti diventano necessari per continuare a produrre energia: un'energia che in molti Paesi del Nord serve ad alimentare il teleriscaldamento. Un sistema utilizzato, ad esempio, anche a Brescia, ma che non sarebbe proponibile in Campania: richiede, infatti, cospicui investimenti iniziali per creare la rete delle tubature. E nelle regioni meridionali sarebbe difficilissimo ammortizzare i costi: da noi il riscaldamento viene utilizzato, infatti, per periodi molto brevi. Ciononostante i prezzi richiesti per far viaggiare i rifiuti sono abbastanza alti: nel range delle offerte arrivate alla Regione si parte dagli 80 euro a tonnellata per arrivare a 190 euro. Nel bando della si chiarisce, però, che il servizio dovrebbe essere svolto solo in via temporanea per decongestionare gli stir. E questo perché «si segnalano periodici e talvolta concomitanti fermi tecnici delle linee del termovalorizzatore di Acerra per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con conseguente riduzione dei conferimenti». A causa di questi rallentamenti i rifiuti si accumulano anche nelle vasche degli stir che dovrebbero servire alla biostabilizzazione. Liberare gli impianti è uno dei primi obiettivi da raggiungere, ed è per questo che i treni dei rifiuti potrebbero tornare a viaggiare come del resto è accaduto fino al 2008. Un sistema che fatto accumulare un debito di 55 milioni nei confronti della Ecolog, la società delle Ferrovie dello Stato che ha provveduto al trasporto e allo smaltimento mentre in totale sono stati spesi almeno duecento milioni. Ed è stato proprio il trasporto fuori regione che ha dato il via a numerose inchieste giudiziarie, che hanno coinvolto anche società tedesche. La più nota, la cosiddetta rompiballe, coinvolse anche i vertici della protezione civile e solo recentemente per il sottosegretario Bertolaso è arrivata l’archiviazione.

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