Orrore Decumani cattedrali chiuse
Cumuli di rifiuti e di ingombranti davanti alle antiche cattedrali di via Dei Tribunali di Mariano Rotondo Troppi rifiuti nel Centro storico, cumuli così grossi e puzzolenti che i turisti evitano di entrare nelle chiese antiche dell'area, e alcune volte, i monumenti vengono addirittura chiusi per evitare ai visitatori di poter sentire quel fastidioso, insopportabile olezzo che invade gli angoli più pregiati del capoluogo partenopeo. È il sinonimo di una Napoli che torna definitivamente in tilt come un tempo, quando i turisti annullavano i loro viaggi all'ombra del Vesuvio dopo aver visto le cataste di monnezza in televisione e su tutti i giornali del mondo. Stavolta i più coraggiosi sono arrivati lo stesso, ma probabilmente non ritorneranno perché lo smacco subito in questo ultimo weekend è stato davvero troppo forte. A raccontare le fasi di quanto avvenuto tra sabato ed ieri mattina nel cuore della città sono i commercianti e gli abitanti del posto, trafitti nell'anima da quest'ennesima mancanza di ospitalità ai turisti, a chi si fida ancora della metropoli del Meridione salvo poi doversene pentire causa rifiuti e nonostante l'impegno che il Comune sta mettendo in campo per una raccolta delle giacenze sempre più difficile tra proteste e difficoltà nella scelta dei siti dove sversare. «Non credevamo ai nostri occhi - spiegano alcuni testimoni oculari di uno dei tanti simili episodi avvenuti negli ultimi due giorni - c'era un gruppo di stranieri che voleva visitare la chiesa accanto all'Ospedale della Pace, ma proprio davanti all'ingresso c'è questo immenso cumulo di immondizia tra tal quale ed ingombranti che ormai non viene rimosso da oltre dieci giorni. Qualcuno - continua il racconto - ha provato ad aggirarlo per entrare comunque nell'antica cattedrale, ma appena si è avvicinato è stato sopraffatto dalla puzza e così è tornato indientro. Dopo anche qualcun altro della comitiva ha provato ad avvicinarsi per entrare comunque, ma poi tutti hanno rinunciato turandosi il naso». Ma non è tutto perché altre chiese sono rimaste chiuse di spontanea volontà proprio per protesta e come forma di rispetto per i visitatori che per addentrarsi avrebbero dovuto resistere ad un forte alone maleodorante sprigionati dai sacchetti e dai mobili lasciati in strada e non raccolti. Sulla vicenda si è espresso il consigliere della quarta Municipalità, Vincenzo Mona: «È una situazione vergognosa che ci imbarazza nuovamente davanti a tutto il mondo - spiega - e di questo passo i turisti finiranno davvero per non venire più a Napoli. Mi meraviglio come dal Comune, dalla Municipalità e di chiunque altro di competenza non ci sia uno sforzo riservato proprio a risolvere queste condizioni di così grave degrado verso il nostro patrimonio artistico»