Pollica. Differenziata, sì all´impianto "Niente ostacoli, deve aprire"

25 maggio 2008 - Antonio Corbo
Fonte: Repubblica Napoli

Aprirà l´impianto modello per la raccolta differenziata bloccato da un cavillo: domani sarà fissato il collaudo. Interviene la Regione sullo scandalo di Casalvelino rivelato ieri da "Repubblica". La storia ha scosso Commissariato e Regione. Alle 9 di un sabato concitato, dopo gli scontri di Chiaiano, nel suo ufficio di Santa Lucia Bassolino chiama il capo della segreteria politica, Gianfranco Nappi. È amareggiato. «L´ho appena letto anch´io, bisogna far qualcosa, certo», è deluso anche Nappi. Non sapevano niente. «Ma davvero le cose stanno così? Se così, è una follia», insiste il governatore. Comincia la verifica, subito una telefonata al prefetto Sottile, si incrociano quelle tra funzionari, alle 13 l´annuncio della Regione: «Per la piattaforma di Casalvelino sarà rimosso ogni ostacolo».
L´impianto fu progettato nel 1998 dall´ex sindaco di Pollica, Erminio Signorelli, presidente del Consorzio Salerno 4, uno dei pochi davvero attivi in Campania. Puntava fin da allora sulla raccolta differenziata. La piattaforma raccoglie le parti secche dei rifiuti, già separate dalle umide, per separarle ancora una volta. Legno, carta, tetrapak, alluminio, vetro, plastica: materiale da riciclare e recuperare. Il rifiuto che diventa risorsa. Ma in Campania si sommano polemiche e sospetti: una azienda casertana di riciclaggio ha rischiato di chiudere. Alcuni consorzi preferivano inviare il materiale altrove, a condizioni più onerose. La società di Gricignano invece ritira la plastica gratis.
L´impianto di Casalvelino non comporta rischi di infezione né di cattivo odore, e attenua l´emergenza rifiuti. La differenziata riduce i volumi di immondizia da mandare in discarica. Può solo agevolare il circuito di Salerno 4, con 49 Comuni cilentani riuniti. Ma tardava il collaudo, sembrava rassegnato il presidente, Erminio Signorelli. Ha lottato per dieci anni, dal ´98 ad oggi. L´apparato meccanico fu realizzato dalla Ibi d Napoli, azienda specializzata in preallarme per Chiaiano. Le attrezzature superarono il collaudo, mancava quello alle opere civili. Qui, il cavillo. Il Commissariato, trascurando l´interesse per un impianto così atteso, negava il test. Come ha spiegato a "Repubblica" il presidente Signorelli: «L´ultima parte dei finanziamenti sono fondi Por. È stato rilevato che per i fondi europei occorre che sia proprietario chi li riceve. Nel nostro caso, c´è una impercettibile differenza. Il Consorzio ha il suolo in concessione per 99 anni. Non può essere proprietario perché è suolo demaniale. Il Demanio non vede, concede». I funzionari non hanno cercato una soluzione. Per due anni un impianto nuovo, prezioso, peraltro costruito con soldi pubblici è stato così abbandonato. Può trattare 12mila tonnellate l´anno, 24mila raddoppiando i turni. Del disguido doveva sapere qualcosa Bertolaso, nella sua precedente gestione. Poteva informarlo il funzionario di vertice che aveva visitato l´impianto: Mariella Maffini. Nessuno si è mosso. Neanche il prefetto Goffredo Sottile, evidentemente all´oscuro.
Bassolino ieri ha telefonato a Sottile. Il funzionario che aveva rilevato il cavillo è proprio uno dei più stretti collaboratori del prefetto, inviato a Napoli come commissario liquidatore. In poche ore l´intesa: domani sarà convocata la commissione. «Collaudo urgente». Bassolino ha già inviato una lettera per assicurare che la Regione nel suo ruolo di erogatore di fondi europei non farà alcuna obiezione tra "proprietà" e "concessione per 99 anni". Bassolino ha aggiunto che se dovesse prevalere la distinzione, sarebbe la Regione a farsi carico delle spese residue. Per un cavillo si può mai tener fermo un impianto già realizzato, di pubblica e urgente utilità?
Il sindaco di Casalvelino, Domenico Giordano, era intervenuto l´altro giorno per sollecitare l´intervento di Berlusconi. Dice che ringrazierà Bassolino. Bisogna intanto assegnare quindici posti di lavoro. Luigi Cobellis di Vallo della Lucania guarda con fiducia anche all´impianto del suo Comune. È un centro di compostaggio, 18mila tonnellate annue, costo 4,9 milioni, già finanziati 3,9. La Campania invierà il compost pagando poco più di 50 euro a tonnellata, contro le attuali 200 per la spedizione a Catania. Dovrebbe essere pronto il 13 dicembre. «Lamentammo anche noi dei ritardi. Si è perso tempo, da novembre a febbraio, per una serie di intralci burocratici. A Casalvelino, nella nostra zona, termina una vergogna. E dire che questi Comuni si distinguono per collaborazione e raccolta differenziata. Con i cittadini lanciamo iniziative di grande impegno. Sono conquiste di civiltà. Spero che il Commissariato adesso guarderà con maggiore attenzione alle tante opere promosse nel Cilento».

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