I sindaci dell´Irpinia pronti alla rivolta "Non siamo la pattumiera della regione"

25 maggio 2008 - Pierluigi Melillo
Fonte: Repubblica Napoli

«Terzigno? Chiaiano? Ma lasciate perdere. Le mega discariche saranno realizzate tutte qui e noi diventeremo la pattumiera della Campania». Il presidente della Provincia di Avellino, Alberta De Simone, si mette alla testa della rivolta dei sindaci. «In questo decreto - aggiunge - c´è troppo "napolicentrismo". Un maggiore equilibrio farebbe accettare alle popolazioni le decisioni prese. Invece, Avellino e Benevento sono state ormai destinate ad essere le discariche della regione. Bisogna correggere queste scelte».
Il commissariato per l´emergenza rifiuti, dieci anni dopo, torna alla località Pero Spaccone, sul Formicoso (899 metri d´altitudine), comune di Andretta al confine con Bisaccia e Vallata, mentre le ruspe sono ormai in azione da tempo a Pustarza, comune di Savignano Irpino.
Due siti per quasi tre milioni di tonnellate di rifiuti da smaltire. Il sindaco di Andretta, Angelantonio Caruso, non vuole arrendersi: «E´ una decisione scellerata che non passerà. Arriviamo al 70 per cento della differenziata ed ora dovremo essere costretti ad ospitare i rifiuti di Napoli?». I sindaci dei 119 comuni della provincia minacciano di consegnare la fascia tricolore al prefetto Blasco, mentre resta confermata la marcia di protesta che sabato prossimo si concluderà davanti al Cdr di Pianodardine.
«Una provincia che produce il 5 per cento dei rifiuti regionali non può diventare la pattumiera della Campania. Così Bertolaso rischia di fallire», ha denunciato il deputato del Movimento per l´autonomia, Arturo Iannaccone. Ai parlamentari irpini si sono rivolti i sindaci che sono pronti alla rivolta. «La scelta di due siti in Irpinia e di Pero Spaccone è un atto criminoso che non meritavamo», accusa Marcello Arminio, sindaco di Bisaccia. Mario Rizzi, primo cittadino di Lacedonia, è furente: «E´ scandaloso ciò che si vuole perpetrare ai danni di questo territorio». E il sindaco di Vallata Carmine Casarella non teme il pugno di ferro di Berlusconi. «Se pensano di soffocare la nostra voce con la linea dura e le sanzioni penali si sbagliano di grosso». Toccherà adesso ad un avvocato amministrativista preparare la strategia per contestare la legittimità del decreto che individua nel territorio al confine con la Puglia il sito per la piattaforma da due milioni di tonnellate di rifiuti.
Rabbia e sconforto a Sant´Anrcangelo Trimonte, nel beneventano dove come a Savignano Irpino la discarica aprirà a metà giugno. «E che possiamo fare? Siamo il più piccolo comune del Sannio - spiega il vicesindaco Romeo Pisani - E´ come se gli Stati Uniti avessero dichiarato la guerra alla Repubblica di San Marino».

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