De Luca: «Uscire dall’emergenza Minacciato sull’uso delle cave»

Il senatore irpino del Pd: "Ma io non mi fermerò. Basta con la demagogia"
9 novembre 2010 - Roberta Mediatore
Fonte: Il Mattino Avellino

Sono tre i punti nodali della proposta di legge presentato dal senatore del Pd, Enzo De Luca, per superare l’emergenza rifiuti in Campania e riportare la gestione del ciclo integrato a un regime ordinario. Non un percorso facile, se De Luca ammette di aver ricevuto pressioni per non procedere nella proposta di utilizzare le cave dismesse in Campania. «Qualcosa più di un consiglio, ma io vado avanti», spiega lui. Ha firmato il testo con esponenti di tutto il centrosinistra, illustrandolo nel corso di una conferenza stampa anomala, come l’ha definita il senatore irpino, alla presenza di tutta la dirigenza del Pd, nonché del consigliere regionale Rosetta D’Amelio e del sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, per sottolineare in maniera ancor più decisa la natura di un provvedimento «non legato - ha spiegato De Luca - soltanto all’emergenza». La proposta di legge, continua, «nasce dalla sofferenza pagata come comunità civile e poi come Pd», e intende modificare il decreto 90 del 2008 e il 195 dello scorso anno che, solo apparentemente, ha decretato la conclusione di una emergenza invece ancora attuale. I dodici articoli della proposta mirano quindi a indicare una soluzione concreta per uscire da una situazione di precarietà e disagio che si protrae oramai da 16 anni, dando anche risposta ai fatti recenti di Terzigno, ennesimo segnale dell’esigenza di recuperare i ritardi accumulati negli anni. Il provvedimento, inoltre, intende fornire una base su cui impostare un modello di gestione da utilizzare in tutto il Sud, rispondendo alle spinte che giungono dall’Europa. Il punto di partenza è una bonifica ambientale e sociale, quale primo passo, perché un terreno difficile come il ciclo integrato diventi «prezioso presidio di legalità - come afferma il segretario provinciale del Pd, Caterina Lengua - laddove, invece, la malavita ne ha fatto uno dei maggiori settori di business». «Fare in modo - spiega ancora il senatore - che i servizi pubblici concorrano allo sviluppo occupazionale, come per altro accade da Roma in su», è l’altro obiettivo della proposta, che accanto a quella di De Luca, componente della commissione Ambiente del Senato, nonché vicepresidente della Commissione bicamerale di inchiesta su rifiuti e illeciti, porta le firme di Zanda, Della Seta, Di Nardo, Serra, Russo, Andria, Armato, Carloni, Chiaromonti, Incostante e Musi. Ultimo punto chiave della proposta di legge presentata lo scorso 3 novembre, la riapertura di cave dismesse o abbandonate per risanare il territorio in attesa che il termovalorizzatore di Acerra entri a pieno regime e che a questo se ne aggiungano altri due. «Non una rivendicazione personale», tiene a dire De Luca, firmatario da assessore ai Lavori pubblici della legge regionale del 2006 che indicava proprio queste strutture inutilizzate per accogliere i rifiuti inerti in mancanza di adeguate destinazioni di stoccaggio definitivo. «Su 124 cave, 34 sarebbero adatte allo scopo. - aggiunge - E per altro la proposta è stata accolta sia dal presidente della Regione Caldoro sia dal sindaco di Napoli». Sul piano politico, tuttavia, De Luca non manca di evidenziare che la proposta di legge si pone come un atto concreto di responsabilità del centrosinistra: «Questa volta - dice - il Pd ha anticipato il governo, che tuttavia deve assumersi le proprie responsabilità e non può vivere di commissariamenti». Essenziale, per De Luca e gli altri firmatari della proposta, il recupero dei ruoli istituzionali, «dal governo fino ai singoli Comuni», cosicché ciascuno faccia la propria parte in maniera fattiva, superando il «decadimento del rapporto della politica e delle istituzioni - prosegue il senatore - in modo particolare da parte di Berlusconi che ha giocato due tornate elettorali sulla pura propaganda, anziché risolvendo queste vicende». Così, illustra De Luca, se al governo spetta occuparsi del fronte della criminalità e dell’emergenza sociale dell’esubero di personale, il ruolo della Regione è provvedere alla legge sulla provincializzazione, mentre le Province assumono le funzioni amministrative sulla programmazione e l’organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti. «Certo - precisa il senatore - non è la Provincia che può occuparsi di aspetti come lo spazzamento delle strade, che rientra invece fra le attività di competenza comunale. È la stessa Costituzione - ricorda - a demandare ai sindaci la responsabilità sanitaria». Non manca, però, una stoccata ai vertici di Palazzo Caracciolo, quando De Luca dichiara: «Mi auguro che il centrodestra in questa provincia recuperi il pudore e ricordo che se non si vuole votare contro, ci si può sempre astenere, ma non si può votare e poi tornare qui e parlare di solidarietà».

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