Maddaloni

Rimozione della spazzatura, Comune travolto dai debiti

E lo stato ha attivato le procedure coattive per 4 milioni che sottrarrà ai fondi destinati all'ente locale
6 novembre 2010 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino

Maddaloni. Esplode l’emergenza rifiuti: quella vera, la più difficile da gestire e che viene da lontano. Ora, a Maddaloni, più dei cumuli di rifiuti abbandonati in periferia preoccupano i debiti, grossi come macigni e accumulati negli ultimi venti anni di gestione disastrosa dei rapporti con le imprese impegnate nei servizi di igiene urbana. Un vero incubo per il sindaco Antonio Cerreto. È l’amaro epilogo della politica che confidava erroneamente nel buon esito futuro dei mega-contenziosi. Così, il debito causato dai servizi Nu si è trasformato in un compagno di vecchia data. E tre: dopo le conseguenze drammatiche, per il Comune, causate dalla risoluzione anticipata dei contratti prima con la società Egizio&Romano (inizio anni 90) e poi con la Risan, scocca l’ora del commissariamento. È il turno della subentrante Ecocampania srl di aggiungere nuovo sale sulle ferite. Roberto Tizzano, docente associato di economia aziendale presso la Federico II, in qualità di curatore fallimentare di Ecocampania ha appena chiesto il «recupero forzoso dei debiti» pendenti sul Comune di Maddaloni. L’Ecocampania dopo aver dato filo da torcere, davanti al Tar, agli ex-sindaci Pascarella e Lombardi (dal 1998 al 2004), punta all’immediata «nomina di un commissario ad acta per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio»: il pagamento coatto di servizi resi e mai saldati. In verità, l’ente locale oggi distratto dal contenzioso milionario con la Jacta-Jacorossi (l’ultimo gestore in ordine di tempo) rischia la maggiorazione del debito con l’aggravio delle spese legali. Pur riconoscendo l’ammanco (lo scorso 13 gennaio) ha omesso la liquidazione. Da qui, l’ennesimo scontro. Ma non c’è pace amministrativa. L’amministrazione Cerreto ha ereditato pure la guerra con la Jacta collegata alla messa in liquidazione della fallimentare esperienza dell’Unione dei Comuni Calatia. Sono in gioco ammanchi per quasi otto milioni di euro. Intanto, un contenzioso è giunto al capolinea: la sconfitta più cocente arriva dal conflitto intentato con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune di Maddaloni, autodichiarandosi «parte lesa per i gravissimi danni ambientali e finanziari arrecati al territorio dall’irregolare gestione dell’emergenza rifiuti», aveva trattenuto unilateralmente (omettendone il versamento) quattro milioni di euro dovuti alla Fibe e all’ex-Commissario di Governo per l’emergenza rifiuti Una situazione debitoria maturata per omesso «pagamento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti nei confronti del Commissario stesso, dei soggetti concessionari, nonché dei comuni destinatari di misure di compensazione ambientale». Questa volta, si paga subito, Lo Stato, aggirando obiezioni e cavilli, ha attivato procedure per la esazione coatta con ritenuta alla fonte. Ministero degli Interni e la tesoreria provinciale della Banca d’Italia preleveranno, direttamente dai trasferimenti statali destinati a Maddaloni, i quasi quattro milioni di euro. Maddaloni aveva capeggiato la rivolta. «È costato caro – commenta Antonio Cuomo, presidente del Comitato per la Vivibilità - una sfida amministrativa impari».

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