I dipendenti del Consorzio assediano lo Stir

Controlli sui camion provenienti da Napoli: c'è l'allarme per le fuoriuscite di percolato
6 novembre 2010 - Maria Cristina Monaco
Fonte: Il Mattino

Vogliono garanzie per il futuro lavorativo e lamentano l'assenza di un'adeguata tutela sanitaria. Una cinquantina di dipendenti del Consorzio unico Napoli-Caserta ieri mattina hanno protestato dinanzi ai cancelli dell'impianto Stir a Santa Maria Capua Vetere. Hanno cercato di impedire l'accesso alla struttura ai camion provenienti dal Napoletano carichi di rifiuti da sversare, poi l'arrivo delle forze dell'ordine che hanno monitorato la situazione per tutto l'arco della giornata. Sul posto anche il questore di Caserta, Guido Longo, che ha voluto parlare con i manifestanti per conoscere le ragioni della protesta e per invitarli a mantenere la calma. Due dipendenti del consorzio unico sono riusciti a penetrare all'interno della struttura e, dall'alto di alcune scale esterne, hanno condotto la loro protesta in solitaria supportati dai colleghi rimasti fuori e tenuti a bada da un cordone di forze dell'ordine posto proprio all'ingresso della struttura. «L'impegno dei sindaci e del direttore generale della Provincia ci aveva dato delle speranze – hanno spiegato – ma dopo l’interdizione del commissario liquidatore del consorzio Gianfranco Tortorano siamo ripiombati nell'incertezza più assoluta. Vogliamo che sia garantito il diritto al salario, non sappiamo come fare a mantenere le nostre famiglie». Un grido disperato quello dei dipendenti che hanno visto in poche ore svanire la speranza sorta dopo l'accordo raggiunto per l'erogazione dei salari di settembre e ottobre. Da qui la protesta inscenata proprio davanti all'ex Cdr di Santa Maria Capua Vetere che da martedì - in virtù di un'ordinanza sottoscritta dalla Regione Campania e dalla Provincia di Caserta - sta «accogliendo» i rifiuti provenienti dal Napoletano. Ad inasprire gli animi non è solo la vicenda legata alla mancata corresponsione delle mensilità, ma anche l'assenza di tutela sanitaria. «I camion provenienti da Napoli – denunciano i lavoratori – perdono quantità incredibili di percolato, la situazione è divenuta ormai insostenibile. Chiediamo provvedimenti urgenti con l'indizione di un tavolo tecnico tra Provincia, organizzazioni sindacali e dipendenti dal quale scaturiscano poi garanzie scritte. Siamo stanchi di vivere nell'incertezza». E la protesta ieri mattina ha prodotto il blocco dello sversamento dei camion provenienti anche dai Comuni del Casertano, avvertiti della chiusura temporanea dell'impianto e che conferiranno in altre discariche. Da questa mattina, però, la situazione tornerà alla normalità. Una decina, invece, gli autocompattatori del Napoletano che sono riusciti a sversare nelle prime ore della mattinata di ieri, prima che la protesta si inasprisse. Il conferimento dei rifiuti provenienti dai Comuni della Provincia di Napoli nell'ex Cdr è cominciato martedì. Secondo l'ordinanza - tra l'altro non trasmessa all'amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere – l'impianto deve accoglierne 400 tonnellate al giorno senza che si modifichi tuttavia il quantitativo massimo stabilito per lo stesso. «Non è aumentata – ha dichiarato l'assessore all'ambiente del Comune sammaritano, Alfonso Salzillo – la quantità di rifiuti che deve essere conferita all'interno della struttura. Per accogliere queste 400 tonnellate del Napoletano, infatti, i rifiuti provenienti da parte di alcuni territorio casertani sono stati 'dirottati' temporaneamente verso altri impianti. Quindi la struttura non andrà in affanno. Voglio poi rassicurare i cittadini e nel contempo precisare che il territorio ne risentirà visto che i rifiuti non stazionano nell'ex Cdr ma vengono immediatamente trasformati in ecoballe e queste poi trasferite presso il termovalorizzatore. Per quanto concerne poi la perdita di percolato da parte dei camion, già nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) saranno avviati controlli serrati da parte del comando di polizia municipale».

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